Nel corso di una diretta sul sito internet del quotidiano La Stampa, il ministro Lamorgese ha precisato che andare al ristorante con il green pass “è come andare al cinema e mostrare il biglietto”. Ha ribadito inoltre che ristoratori ed esercenti “certo non sono tenuti a chiedere la carta d’identità e faremo una circolare come Viminale per spiegare che non sono tenuti a farlo. Nessuno pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti”.
“Apprezziamo le parole del ministro Lamorgese sul fatto che non spetti ai gestori controllare i documenti, perché questo andrebbe oltre i loro doveri, ma è bene che si faccia chiarezza: se una persona esibisce un Green pass di un’altra persona e viene scoperto nei controlli a campione della polizia, un barista non può esserne responsabile e rischiare a sua volta una sanzione. Perciò bisogna intervenire sul quadro sanzionatorio: si modifichi la norma o almeno si diffonda una circolare ministeriale”. Così il direttore generale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) di Confcommercio, Roberto Calugi.
Sul fronte del green pass, intanto, si registra l’allarme dei parchi divertimento che denunciano un calo degli ingressi del 50%.
Mentre la Polizia ha sgominato una rete di falsi green pass online. Eseguiti perquisizioni e sequestri nei confronti degli amministratori di 32 canali Telegram.