Nasce la prima grappa di Zibibbo di Pizzo, Cantine Benvenuto apre la strada alla distillazione del vitigno autoctono.

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Cantine Benvenuto si conferma realtà all’avanguardia nel settore enologico proponendo, ancora una volta, novità produttive che ne attestano l’alta propensione alla sperimentazione e la capacità di innovare, partendo dalle solide basi di una tradizione vinicola di tutto rispetto.

L’azienda con sede a Francavilla Angitola, guidata dal giovane vignaiolo Giovanni Celeste Benvenuto, dopo aver aperto la strada alla vinificazione dello Zibibbo di Pizzo, presidio Slow food e prodotto certificato Igp, e dopo aver lanciato sul mercato novità come l’Orange wine e la birra di zibibbo Sole calabro, precorre ancora una i tempi e propone la prima grappa ottenuta esclusivamente da vinacce di uva zibibbo. L’originale acquavite, prodotta in collaborazione con la rinomata distilleria Giovi di Messina, mantiene un carattere fortemente identitario grazie al metodo di distillazione che avviene utilizzando un antico alambicco discontinuo in rame alimentato a legna.

Nasce così un elegante distillato, trasparente e incolore al calice, dall’intenso bouquet tipico del vitigno da cui trae origine, con ricordi floreali di geranio a fare da apripista, seguiti da mature note fruttate. Al palato si presenta caldo e di buon equilibrio, persistente e contraddistinto da un retrogusto dolce-amaro.

Cantine Benvenuto entra così a pieno titolo nel mercato dei superalcolici con un prodotto che ne rispecchia appieno le peculiarità e la filosofia aziendale delle quali sono già espressione le etichette di una casa vinicola che ha saputo conquistare l’attenzione di addetti ai lavori e stampa internazionale (da ricordare la menzione del New York Times per lo Zibibbo Igp celebrato come uno dei migliori bianchi d’Italia).

«La scelta di realizzare la prima grappa ottenuta da vinacce di Zibibbo di Pizzo – afferma Giovanni Celeste Benvenuto, titolare di Cantine Benvenuto – nasce dalla volontà di valorizzare ulteriormente lo straordinario patrimonio rappresentato da questo vitigno dalle caratteristiche uniche. Ma vuole essere anche uno stimolo per il territorio e le sue realtà produttive, affinché si comprenda che anche in Calabria, in un’area che di certo non è storicamente vocata alla produzione di grappa, è in realtà possibile dare vita a prodotti di straordinaria qualità e originalità che diventano così espressione di una terra che ha ancora tanto da offrire e da esprimere».

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