Covid, Sileri: “Obbligo vaccinale? È l’extrema ratio, credo non ci sarà bisogno perché arriveremo all’80% di vaccinati. Estensione Green pass resta nel cassetto, è proporzionata a curva contagi e numero vaccinati”

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Covid, Sileri: “Obbligo vaccinale? E’ l’extrema ratio, credo non ci sarà bisogno perché arriveremo all’80% di vaccinati. Green Pass? E’ un fatto che da quando è stato introdotto è stata piegata la curva dei contagi. Estensione Green pass solo a mense e rsa? Non è un passo indietro, è un aggiustamento in base ai dati epidemiologici e dei vaccini, un’ulteriore estensione resta nel cassetto in caso di necessità. No green pass per i minorenni? Sopra i 12 anni non farei distinzioni, magari per loro sarebbe giusto garantire il tampone gratuito. Scuola? Né preoccupato né ottimista, situazione diversa dall’anno scorso. Vaccinati molto meno contagiosi dei non vaccinati”

Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’obbligo vaccinale. “Raggiunto l’80% della popolazione completamente vaccinata, avremo un’ulteriore riduzione di contagi, ricoveri e decessi, quindi Paese in sicurezza –ha affermato Sileri-. Non c’è una percentuale magica, ma alcuni scienziati ritengono che con l’80% di vaccinati vengono protetti sia i vaccinati sia i non vaccinati. Di obbligo possiamo parlare già da subito, ma ci sono tanti fattori da considerare, ad esempio il percorso burocratico per avere un ok definitivo su tutti i vaccini. L’altra cosa da considerare sono le decisioni degli altri Paesi. E poi capire se l’obbligo serve per tutti o solo per alcune categorie. Quando si parla di obbligo bisogna esprimere un po’ meglio il quando, il chi e con quale vaccinato. Credo che in questo momento non serva parlarne più di tanto, ma tenerlo come opzione in extrema ratio”.

Sul green pass. “Si può contestare il Green pass, ma bisogna spiegare a cosa serve. E’ chiaro che il Green pass sia una spinta verso la vaccinazione. E’ un fatto che da quando si è introdotto il green pass è stata piegata la curva dei contagi. L’intervento, attraverso il Green pass e quindi attraverso vaccinazione e diagnostica, ha ridotto il contagio e scovato alcuni positivi che non rientrano in catene di contagio note”.

 

Sull’estensione del Green pass solo a mense scolastiche e rsa. “Non è un passo indietro. Si è sempre detto che si sarebbe valutata l’eventuale estensione a seconda dell’andamento epidemiologico e dell’avanzata della vaccinazione. Al momento la circolazione del virus è sotto controllo, la vaccinazione sta andando molto bene, quindi c’è stato solo questo aggiustamento, comunque l’opzione di un’ulteriore estensione del green pass è sempre nel cassetto. Più andiamo avanti con la vaccinazione meno sarà necessario procedere ad ulteriori estensione del green pass. Andiamo a vaccinare gli over 50 non ancora vaccinati, perché sono loro i soggetti più a rischio”.

 

No green pass per i minorenni? “Il Green pass è un mezzo di contenimento del virus. Sopra i 12 anni vi è un vaccino disponibile quindi si associa alla possibilità di avere il green pass. Non credo che l’esonero possa facilitare o peggiorare la vita al green pass. Anzi, un’estensione del green pass a tutta la popolazione vaccinale è una misura di sicurezza. Non farei distinzioni di età, procediamo con la vaccinazione per tutta la popolazione vaccinabile. Magari nelle fasce di età più giovani sarebbe giusto garantire il tampone gratuito, anche se il mio consiglio è comunque di vaccinarsi. Secondo me andrebbero estesi anche i test salivari. Forse un anno fa potevano essere prematuri, perché i primi approvati erano meno affidabili, oggi sono molto più affidabili. Quando hai un bambini di 8-10-12 anni è più semplice fare un test salivare”.

 

Sulla scuola. “Non sono preoccupato né ottimista, sono realista. La situazione è diversa dallo scorso anno. Abbiamo un’importante quota della popolazione vaccinata, i protocolli sono ben permeati, il personale docente è per la stragrande maggioranza vaccinata così come i genitori e i nonni degli alunni. Sono stati fatti passi in avanti anche sui trasporti, anche se qualcosa in più può essere fatto. Non vedo perché dovremmo vedere esplosioni di contagio”.

 

Sulla trasmissione del contagio da parte dei vaccinati. “Una persona vaccinata incontra il virus, questo virus cerca di accedere a questa persona, si appoggia nelle nostre narici però trova un sistema immunitario che è pronto a distruggerlo. Il vaccinato, se è asintomatico, contagerà molto meno del vaccinato anche perché il virus gli durerà meno in corpo. Quando intorno hai l’80% delle persone vaccinate, anche se sei positivo non puoi creare grandi problemi, al massimo qualcuno si prenderà un raffreddore. C’è uno studio del San Raffaele con l’ospedale di Boston che dimostra la differenza tra la contagiosità dei vaccinati e dei non vaccinati”.

 

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