“Dopo avere valutato con attenzione sia gli aspetti squisitamente tecnici dell’iter procedurale che quelli di merito della proposta referendaria sulla riforma dello Statuto regionale, prendiamo atto che non ci sono le condizioni minime per procedere”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò ed il capogruppo della Casa della Libertà Francesco Cannizzaro, che aggiungono: “Abbiamo condiviso e sostenuto una proposta che, in termini di legittimità e per gli obiettivi prefissati, mirava alla tutela di principi statutari ed alla garanzia degli equilibri dei poteri all’interno della Regione. Il percorso verso la condivisione
del documento unitario è stato caratterizzato da un dibattito interessante e da un confronto costruttivo, registrando posizioni
differenziate all’interno della coalizione su aspetti riguardanti questioni di metodo e di merito che si sostanziano nella valutazione comparata all’ultima tornata elettorale vinta dal partito dell’astensione e coniugata all’attuale momento di crisi della politica regionale, coinvolta, peraltro, in un ciclone giudiziario. A ciò si aggiunge – come evidenziato dai colleghi Morrone e Graziano – l’aggravio dei costi che si aggira intorno agli otto milioni di euro e che, in particolare, non si vuole più offrire alcun alibi ad Oliverio rispetto ai ritardi nella formazione della nuova giunta considerato che la decima legislatura si trova impaludata nella paralisi più completa”. Concludono Nicolò e Cannizzaro: “Rientrata, dunque, la disponibilità offerta originariamente dai suddetti colleghi, prendiamo atto che non ci sono le condizioni di procedibilità della proposta referendaria”.