Sit-in promosso dall’Amministrazione Comunale di Polistena sulle condizioni dell’ospedale cittadino
“Il locale ospedale Spoke è allo stremo, rischia di chiudere per mancanza di medici e paramedici, nessuno interviene e tutto viene lasciato nell’abbandono.Qui, nella Piana, dove vivono quasi 180 mila persone il diritto alla cura è messo a repentaglio”.
È quanto hanno sostenuto i sindaci del territorio in occasione del sit-in sabato 18 giugno.
Le denunce forti non sono mancate come quella che annuncia che dal primo luglio, fra pochi giorni dunque, nel reparto di terapia intensiva non saranno in grado di garantire la turnistica per mancanza di medici. E senza terapia intensiva – è stato detto – tutto diventerà più difficile. I reparti sono sott’organico come quello di Radiologia, nonostante siano stati rafforzati gli strumenti di diagnostica con l’aperta della Risonanza Magnetica. I pochi sanitari sono costretti a turni massacranti. Nel corso della manifestazione sono intervenuti medici e dirigenti sanitari che hanno descritto un presidio allo stremo. Inutili le richieste di aiuto. Numerose le associazioni del territorio aderenti all’iniziativa insieme ai sindaci Gioia Tauro, Galatro, Anoia, Giffone, Melicucco e Cittanova, dei parroci di Polistena e tantissimi cittadini che quasi rassegnati aspettano risposte che non tutti sono sicuri che arriveranno.
“C’è chi – ha sostenuto Michele Tripodi , sindaco di Polistena – ancora non si rassegna e lotta per dare a questo territorio il diritto alla salute. Noi abbiamo il dovere di difendere il presidio ospedaliero costi quel che costi”.