Si terrà venerdì 9 settembre, dalle ore 9 alle ore 12, davanti al Comune di Rosarno il presidio del personale ex LSU-LPU della cittadina pianigiana, in occasione della giornata di sciopero proclamato dall’USB.
L’iniziativa si è resa necessaria a seguito della volontà della Commissione Straordinaria alla guida di Rosarno di non procedere all’aumento dell’orario lavorativo per questo personale.
Ricordiamo che con l’Accordo Quadro del 14 marzo 2022, sottoscritto tra Regione Calabria e parti sociali, si erano stabiliti i criteri per il riparto del fondo regionale storicizzato, con un aumento annuo pro capite di circa 5mila euro da destinare all’incremento dell’orario lavorativo. Fondi destinati quindi precisamente per questo scopo, non in sostituzione delle somme di competenza comunale utilizzate per precedenti incrementi orari, come invece è l’intenzione della Commissione straordinaria.
L’accordo di marzo e i precedenti aumenti degli orari di lavoro disposti dai diversi Comuni non sono regali o mere concessioni date a questi lavoratori, ma sono il giusto riconoscimento per il lavoro svolto in questi tanti anni per gli enti utilizzatori, ottenuti grazie alle lotte e alla determinazione degli ex Lsu-Lpu. Ma questo non sembra interessare a chi oggi si trova alla guida del Comune di Rosarno che, a fronte di un atto dovuto e adottato ormai dalla grande maggioranza dei comuni calabresi, si trincera dietro varie scuse ma glissa su un punto che è inequivocabile: i maggiori fondi ai comuni sono solo e soltanto per l’aumento degli orari lavorativi, e quindi per garantire una paga dignitosa per questi lavoratori.
USB non può accettare che le amministrazioni comunali come quella rosarnese facciano cassa sulle spalle dei lavoratori, ennesimo schiaffo alla dignità degli ex Lsu-Lpu, e lancia per venerdì 9 settembre una prima giornata di sciopero e mobilitazione.