Il mancato inserimento nel maxi emendamento della proposta presentata dai Senatori Lo Moro e D’Ascola è un atto di straordinaria ottusità e di disprezzo verso alcune migliaia di LSU e LPU calabresi.
Avevamo salutato con gran soddisfazione la legge che consentiva la stabilizzazione di LSU e LPU, pur attraverso un contorto tragitto di contrattualizzazioni ripetute. In generale, riteniamo che sia da valutare positivamente ogni provvedimento che vada a scalfire l’enorme bacino del precariato calabrese ed italiano, anche parzialmente. In aggiunta avevamo apprezzato molto la decisione del Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio che disponeva un intervento economico consistente, pari a 38 milioni di euro, per favorire le stabilizzazioni decise.
Era, a nostro parere, un tardivo e parziale risarcimento nei confronti di donne e uomini calabresi che da oltre un quindicennio lavorano nelle amministrazioni pubbliche e che, spesso, reggono uffici di interesse strategico per i comuni. Si consideri, inoltre, che molti degli LSU/LPU si stanno avvicinando alla possibile richiesta di pensionamento e che un periodo di più alta contribuzione renderebbe meno misera la pensione che si prospetta loro.
Questi elementi, che rappresenterebbero solo una banale osservazione della realtà, non hanno fatto parte del corredo culturale di chi ha deciso di non ammettere la proposta nel maxi emendamento, decisione connotata da evidente incapacità di leggere la realtà o, peggio, della volontà di calpestare i più deboli che, faticosamente e con ritardo, si stanno avvicinando alla meta agognata. Ci si dovrebbe spiegare quale plausibile motivazione possa esserci nel non prevedere la proposta Lo Moro/D’Ascola, anche considerando che nessun ulteriore aggravio potrebbe essere imputato alle casse statali dal momento che l’intera integrazione è a carico della Regione Calabria.
Speriamo che le proteste che si sono levate dagli LSU/LPU e da diverse fonti istituzionali, politiche e sindacali della Regione Calabria contribuiscano a far rinsavire il Governo e che la deputazione calabrese si muova rapidamente e decisamente per riparare al terribile errore.
Se così non fosse si aprirebbe una stagione di lotta e di contenziosi legali su tutto il fronte della pubblica amministrazione.
p. Coordinamento provinciale SUL
Aldo Libri