I milioni di italiani che in queste ore si mettono in viaggio per raggiungere le località di villeggiatura dovranno fare i conti con i rialzi dei carburanti, i cui prezzi in autostrada hanno già sfondato la soglia dei 2,5 euro in modalità servito, mentre sulla rete urbana ed extraurbana i listini in alcuni casi sono superiori ai 2,3 euro al litro.
A realizzare una mappa del caro-benzina è Assoutenti, a pochi giorni dall’obbligo, che scatterà il primo agosto per tutti i distributori, di esporre i prezzi medi accanto a quelli praticati dall’impianto.
Sulla base dei dati comunicati dai gestori al Ministero delle Imprese, l’associazione ha rintracciato i listini massimi praticati nelle varie Regioni italiane.
In Calabria a Serra San Bruno, nel vibonese, la benzina è arrivata a 2,499 euro, e il diesel 2,359 euro.
L’impatto sulle tasche degli italiani non è però solo quello diretto e non riguarda soprattutto solo chi viaggia in macchina. In un Paese come l’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada, spiega la Coldiretti, l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio “ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori”. A subire le conseguenze dei rincari, “è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad un terzo sul totale dei costi per frutta e verdura. Il risultato – precisa l’associazione – è che per mangiare gli italiani hanno speso quasi 4 miliardi in più nell’ultimo semestre, ma a causa del caro prezzi hanno dovuto anche tagliare le quantità acquistate”.