Barone, dopo essersi sbarazzato senza tanti complimenti dell’assessore Pace, ha messo fuori la porta anche Letteria Pipino. Era nell’aria la sua defenestrazione. Non poteva l’inquilino provvisorio di Palazzo San Nicola tenere dentro la compagine amministrativa un assessore che più volte ha manifestato la propria insofferenza. La Pipino, da parte sua, ha reagito annunciando un rapporto alla città con il quale evidentemente spiegherà le ragioni per cui è stata mandata a casa. Credo che sia doveroso conoscere ciò che è accaduto nelle segrete stanze del palazzo. Nell’attesa di sapere cosa è successo, non possiamo che confermare il nostro giudizio politico nei confronti del sindaco pro tempore. Da tempo affermiamo che Barone con la sua maggioranza ha deluso profondamente le aspettative dei cittadini. Palmi è una città piegata dalla cattiva gestione politica in quasi tutti i settori. La città oggi è senza alcun dubbio isolata politicamente. Questa è una amministrazione che sarà ricordata dagli scandali e dalle inchieste giudiziarie. Questa sarà la consiliatura che passerà alla storia anche per l’azione del “corvo” che si è annidato dentro palazzo San Nicola, sempre pronto a spedire lettere anonime nel tentativo di intimorire l’azione politica di chi a testa alta prova a opporsi alle nefandezze amministrative. Per tutto questo di tanto in tanto, l’amico Saletta minaccia di notte le dimissioni per poi ritirarle di giorno. Il Vicesindaco ha compreso che le danze sono dettate da altri e che il suo ruolo appare all’esterno sempre più marginale. Ma resta sempre al suo posto a continuare a testimoniare, nonostante l’impegno, la sua debolezza politica. Da tempo diciamo basta a questo squallido teatrino. Palmi ha bisogno di una amministrazione capace di avere una visione del futuro e non di amministratori in grado solo di occuparsi di questioni di piccolo cabotaggio. La città ha bisogno di meno targhe e targhette e di più fatti.
Enzo Infantino
Laboratorio Politico Progresso e Libertà