Per la rubrica “La parola ai lettori” di seguito lo sfogo di un cittadino Rosarnese:
“E come abitudine o per meglio dire tradizione, a casa mia nei giorni più’ infuocati dell’anno con temperature che variavano (e variano ancora oggi) dai 35 ai 43 gradi, a casa mia l’acqua è un bene sconosciuto.
Mancante totalmente oppure in presenza del classico “filo d’acqua” che non permette di fare la doccia (lavarsi) e ti obbliga a caricare la lavatrice alle tre di notte quando forse un pò di magico liquido rientra nei tubi e nelle nostre facoltà di assoluti pagatori di quel bene prezioso (ebbene si a casa nostra paghiamo le tasse a Rosarno e tentiamo anche di lavare i panni cercando di tenere pulito anche il corpo).
Nessuno pone rimedio, però senti dire in giro le cose più’ disparate come “Serve acqua per le campagne” oppure “C’è stato un guasto ma stiamo lavorando” o “Da quando hanno cambiato l’allaccio alla tua zona l’acqua purtroppo a volte può’ mancare” oppure “Manca in buona parte del paese” oppure “Aspetta che appena comincia a piovere il problema non ci sarà più”?.
A questo aggiungiamoci pure che la terra è piatta, Rosarno non è la Svizzera e abbiamo chiuso il cerchio delle banalità.
Non mi sono mai recato presso il Municipio di Rosarno a protestare per non aumentare la pressione del mio già provato stato fisico e mentale, soprattutto per non ricevere alcuna risposta o essere rimbalzato per poi automaticamente dimostrarmi “scontroso e poco educato” passando cosi dalla ragione al torto. Sopravvivere tra caldo, spazzatura, mancanza d’acqua, ignoranza, strafottenza, maleducazione imperante (italiana e straniera), malati di mente in moto che sorpassano anche in prossimità’ di incroci (alcuni in sorpasso anche sulle rampe di immissione che conducono al porto), bambinetti in bici elettriche (a volte anche in tre)e Quad che circolano per le strade senza alcuna cura del pericolo per loro stessi e per gli altri, bimbetti in piccole moto rumorose che ovviamente squarciano i timpani nelle prime ore pomeridiane e potrei continuare per ore, è veramente un impresa titanica. Poi ti porti al mare, tenti la fuga dalla realtà a soli cinque minuti da casa, nella speranza di poter dare una calmata al tuo spirito già minato di cui sopra e pensi di poterti rilassare un oretta, ma il mare almeno fino a metà luglio era una cloaca a cielo aperto. La striscia marronebluverdescura che impietosamente staziona tra il bagnasciuga fino a venti metri verso l’interno ti impedisce di immergerci anche un piede (il tutto per non saggiare la reazione dei tuoi anticorpi). Cosi altro non rimane che stendersi sotto l’ombra e sperare in un filo di brezza marina. Ma chè…orientato lo sguardo verso la spiaggia scorgi nitidamente il “lascito in resa alla natura” di una domenica passata da famigliole e gruppi di ragazzi e ragazzini in moto e in bici. Un manto di bottiglie di plastica, bicchieri di estathè (e da qui ne intuisco la provenienza a me molto vicina), carte cartacce e fazzoletti di varia grandezza, scorze di “Zipanguli”, piatti e bicchieri rigorosamente di plastica e qualche poco inquinante bottiglia di vetro. Allora penso “Bene…è fatta”,anche questa sarà un estate di…deiezioni e di fughe verso altri lidi, mentre a cinque minuti da casa anche il paradiso della natura è stato per l’ennesima volta violentato e reso poco fruibile.
Per finire e ritornare all’acqua mancante a casa, ancora oggi a volte manca e a volte arriva col contagocce. Al solito giro per le strade e vedo persone (spesso gentil sesso) intente a bagnare con le “Suche di plastica”, le strade, le persiane , le auto…ed io, tutto sudato, soffro e mi indigno da morire, ma non ho più la forza di reagire. Di certo delle campagne e delle esigenze agricole (se veramente correlate al mio problema ma non credo) non me ne frega niente anche non ho mai visto un proprietario a fine campagna agrumaria giungere a casa mia per risarcirmi del danno e delle sofferenze che mi ha causato in alta stagione. Vorrei inoltre sapere se il conteggio dei consumi in bolletta includerà o meno la mancanza d’acqua o sarà tutto un Forfait (aleeè). Vorrei sapere perché i lavori di ripristino di alcune perdite in strada non vengono mai ultimati a distanza di mesi (vedi via Carbonai con due lavori ancora aperti) e se chi esegue questi lavori a fine turno deposita una relazione sullo stato delle cose oppure tutto si fa a…occhio.Vorrei sapere perché Rosarno nonostante non sia la Svizzera ha le strade piene di buche.
Infine, ai genitori dei “Pargoli” in moto, bici elettriche e mini Quad e ai titolari di moto di grossa cilindrata che scorrazzano da mattina a sera come se non ci fosse un domani (ma dove andate di fretta quando Rosarno la giri tutta in 7 minuti di orologio?) vorrei chiedere se, al netto delle cifre pagate per comprare e mantenere questi alquanto costosi “Sfizi” ( migliaia e migliaia di euro mica bruscolini a fronte di chi spesso si piange per fame) pagano l’acqua e la spazzatura, magari lamentandosi di aver ricevuto bollette astronomiche per anni e anni di evasione, stando però seduti sui quei comodi mezzi di trasporto. Ne avrei di cose da dire ma adesso devo andare…forse è arrivato un filo d’acqua e mi potrò lavare. Che pena commissariato paese mio, che strazio, ma per fortuna ci sarà la sfilata dei giganti….”
F. C.