È stato assolto, “perché il fatto non costituisce reato”, Antonino Catalano, il brigadiere che l’8 giugno 2016 che dopo essere stato ferito da due coltellate aveva sparato con la pistola d’ordinanza e ucciso un migrante di 27 anni, Sekine Traoré, del Mali, all’interno della tendopoli di San Ferdinando.
Lo rende noto il suo difensore, l’avvocato Eugenio Vagni.
Il militare, all’epoca dei fatti, era un appuntato in servizio all’aliquota radiomobile di Gioia Tauro, ed era imputato di eccesso colposo di legittima difesa.
L’8 giugno 2016 intervenne nella tendopoli per sedare una rissa tra migranti.
Traorè lo ferì con una coltellata e tentò di colpirlo nuovamente. Il carabiniere, quindi, sparò uccidendolo.
Il Tribunale di Palmi lo ha assolto il 10 marzo scorso – la sentenza è poi passata in giudicato – ritenendo, riferisce il legale, che “Catalano abbia agito per legittima difesa, accogliendo così pienamente la tesi difensiva e rigettando, contestualmente, le richieste risarcitorie delle parti civili, tra cui vi era anche l’Associazione contro gli abusi in divisa.