Il destino di 85 dipendenti della Gioia Tauro Port Agency, società in-house dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, è avvolto dall’incertezza in attesa della scadenza imminente il prossimo 27 aprile.
La speranza di costituire una nuova società, autorizzata mesi fa dal Ministero dei Trasporti, sembra svanita, lasciando i lavoratori nel limbo dell’occupazione.
A complicare ulteriormente la situazione, emerge la prospettiva di un quinto operatore, che si occuperebbe anche di rizzaggio all’interno del porto, con personale proprio, alimentando le preoccupazioni dei dipendenti in attesa.
La UIL denuncia questo clima di incertezza e sottolinea l’importanza strategica del porto di Gioia Tauro, criticando i continui attacchi politici che minacciano lo sviluppo economico della regione. La proposta di utilizzare il porto come deposito per i materiali del Ponte sullo Stretto è fortemente contestata, vista la possibile perdita di posti di lavoro e l’assenza di garanzie sulle tempistiche del progetto.
La UIL chiede un intervento immediato per costituire un osservatorio permanente, coinvolgendo le parti sociali, al fine di evitare la chiusura definitiva del porto e salvaguardare le migliaia di famiglie che dipendono dall’attività portuale per il proprio sostentamento.
Il porto di Gioia Tauro, insieme alla sua area retro portuale, rappresenta un valore fondamentale per l’economia italiana e la sua crescita continua potrebbe trasformare l’Italia nel più grande retroporto del mondo.