Tre corpi sono stati recuperati dalla Guardia costiera, nella giornata di ieri, nella zona del naufragio nel mar Jonio di una barca a vela che era partita 8 giorni prima dalla Turchia.
Altri tre cadaveri erano stati prelevati dalle acque in precedenza.
Ora sono dunque 6 in tutto i corpi recuperati. I superstiti – 11, sbarcati ieri a Roccella Ionica – avevano parlato di una sessantina di dispersi.
Tra i superstiti c’è anche Nalina, la più piccola – solo dieci anni – dell’ennesima tragedia in mare, l’affondamento della barca a vela sulla quale si trovava insieme alla sua famiglia e ad un’altra settantina di disperati, una sessantina dei quali spariti nelle acque del mare Ionio a circa 120 miglia dalla costa calabrese e tra loro 26 bambini.
Piange, si lamenta per i dolori alle braccia e non fa che chiedere notizie dei genitori e della sorellina, ma non risparmia gesti inequivocabili di ringraziamento a chi si sta prodigando per lei, medici ed infermieri, abbracciando le loro mani e baciandole.
Lei, insieme ad altri 10 migranti iracheni ed iraniani, si è salvata per essere riuscita ad aggrapparsi alla barca semi sommersa, fino a quando è stata recuperata dall’equipaggio di un mercantile ed affidata alla Guardia costiera che ha portato tutti in salvo nel porto di Roccella Ionica.