Adolescenti e giovanissimi che uccidono i genitori – i due gravi fatti di sangue che hanno scosso l’opinione pubblica

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Due fatti di cronaca avvenuti la settimana scorsa hanno scosso l’opinione pubblica, e si tratta di due notizie che purtroppo vedono come protagonisti di tragici episodi di sangue, un adolescente e un ragazzo poco più che ventenne.

Nel primo caso un giovane 17enne ha sterminato la famiglia, una strage tra le mura domestiche compiuta da un giovane a detta di conoscenti e amici “tranquillo e senza particolari problemi”, solo un po’ riservato. “Provavo un malessere, mi sono sentito estraneo rispetto al mondo, un altro rispetto a tutti e ci pensavo da un po’ ad uccidere”, ha messo a verbale il ragazzo, che ha accoltellato a morte il padre, la madre e il fratello di 12 anni e che è stato trovato dai carabinieri, “lucido e sereno”, seduto sul muretto di casa, sporco di sangue e con il coltello, a Paderno Dugnano, nel Milanese.

Da “qualche giorno”, come ha detto lui stesso nella confessione – arrivata 12 ore dopo una prima versione zoppicante in cui sosteneva di aver ammazzato il papà che aveva ucciso madre e fratello – aveva quel “pensiero di uccidere” in un più ampio “malessere” già radicato, che lo schiacciava.

Qualche giorno dopo, un ragazzo di 23 anni ha accoltellato i genitori, ferendo gravemente il padre e in modo più lieve la madre, prima di rivolgere l’arma contro se stesso in un tentativo di suicidio. È quanto successo nel pomeriggio di venerdì 6 settembre in un’abitazione del comune di Gagliole, poco più di 500 abitanti, in provincia di Macerata. Alla base dell’aggressione forse una lite familiare.

L’allarme è scattato intorno alle 15, quando i soccorritori del 118 sono intervenuti presso l’abitazione della famiglia, trovandosi di fronte a una scena drammatica: il padre, un ex carabiniere di 65 anni, giaceva a terra con gravi ferite da arma da taglio all’addome e al torace. La madre, 61 anni, presentava ferite più lievi, mentre il figlio, in stato di shock, si era procurato profonde lesioni alla gola.
Due fatti di sangue, gravissimi, il primo finito purtroppo in tragedia con la morte di tutti i componenti della famiglia. Il secondo, altrettanto grave, non ha visto morti.

Per l’accoltellamento dei genitori a Gagliole il 23enne Ivan Zamparini è piantonato dai carabinieri in ospedale in stato d’arresto per tentato omicidio aggravato dal vincolo di parentela. Si trova in rianimazione come il padre 65enne Terenzio Zamparini. Entrambi sono in prognosi riservata all’ospedale di Torrette ad Ancona ,ma non sarebbero più in pericolo di vita.

Intanto dagli esami tossicologici, è emerso che il 23enne aveva un mix davvero micidiale nel sangue: droga degli zombie (Fentanyl), cannabinoidi e ketamina.

Ma cosa spinge dei ragazzi giovanissimi a commettere determinati gesti? Come può un adolescente, che dovrebbe vivere gli anni più belli, arrivare a gesti estremi come un omicidio o un suicidio? È una domanda che molto spesso ci poniamo quando impotenti e scioccati, vediamo scorrere in televisione al telegiornale, le immagini che raccontano le cronache efferate. Una società quella di oggi, in cui si ha, forse troppo, in cui ogni cosa sembra essere dovuta, in cui il rispetto per le persone e la vita sembra valere sempre meno. La risposta alla domanda posta poche righe sopra, purtroppo, non siamo in grado di darla…

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