Soffocò il figlio di 5 anni, “Non è più pericoloso può tornare libero”

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Era il luglio del 2014 quando Massimo Maravalle, 47anni, uccise il figlio adottivo nel sonno. Maravalle confessò di aver soffocato nel sonno il figlio Maxin, colto da un raptus, mentre era in cura per problemi psichici. Oggi una perizia clinica depositata in Tribunale lo dichiara “non pericoloso, in grado di essere rimesso in libertà.. e se il giudice prenderà questa decisione potrà proseguire le cure fuori, come qualsiasi altro cittadino“. La perizia è stata discussa in Tribunale, a Pescara, davanti al gip Gianluca Sarandrea, al pm Andrea Papalia e alla responsabile del Centro di salute mentale della cittadina abruzzese, Marilisa Amorosi, alla presenza di Maravalle stesso. Dal dicembre del 2014 Maravalle si trova presso la casa di cura e custodia annessa all’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa (Caserta), dove è stato inviato dopo il provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, sulla base di un’altra perizia effettuata dal professor Ariatti, nella quale erano state attestate l’incapacità di intendere e di volere dell’uomo al momento del assassinio e “quote attenuate” di pericolosità sociale dello stesso anche alla data della perizia, tali da richiedere cure ad alta intensità e custodia all’interno di una struttura residenziale. Per queste ragioni Maravalle era stato portato dal carcere in una casa di cura. La decisione in merito alla custodia di Maravalle spetterà al gup. L’udienza si terrà il 29 ottobre.

 

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