Omicidio Ilaria Sula – il killer dopo delitto a cena con un’amica della vittima. Disposta perizia su cellulare
Dopo il brutale delitto, dopo avere ucciso Ilaria Sula con almeno tre coltellate alla gola e avere gettato il suo corpo chiuso in una valigia in un burrone, come se nulla fosse, Mark Samson è andato a mangiare una piadina con una amica della sua ex.
È l’agghiacciante ricostruzione del femminicidio di Roma che emerge dall’ordinanza con cui il gip della Capitale ha convalidato l’arresto riconoscendo, nelle esigenze cautelari, il pericolo di fuga, di reiterazione del reato e dell’inquinamento probatorio.
Nell’atto di 11 pagine il giudice afferma che l’indagato, dopo il femminicidio, ha mostrato un atteggiamento di “forte autocontrollo e lucidità” nonostante “egli avesse detto più volte di non riuscire a vivere senza Ilaria e a non immaginare una vita senza di lei”. E come se Samson fosse tornato “nella normalità sin da subito” dopo la drammatica aggressione scatenata dalla lettura di un messaggio, sul cellulare di lei, arrivato da un altro ragazzo.
Il gip nell’ordinanza nutre dubbi che il 23enne possa avere fatto tutto da solo, avvalorando la tesi che a dare una mano al ragazzo nel cancellare le prove – le tracce di sangue dalla sua stanza – sia stata la madre, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere dopo la confessione fiume di lunedì in Questura.
E sono in corso, inoltre, una serie di approfondimenti su due amici di Samson, per capire se anche loro possano aver aiutato il 23enne. L’attenzione su di loro è legata al fatto che la notte prima del ritrovamento del corpo il loro cellulare avrebbe agganciato le stesse celle telefoniche di quelle agganciate dal telefono di Ilaria, mai ritrovato.
Dopo il delitto dunque, Mark Samson ha “incontrato – si legge nel provvedimento – una amica di lei, con cui mangia una piadina, parlando di problemi che aveva con Ilaria (che aveva ucciso poco prima), e nello stesso tempo disquisendo di questioni superficiali e banali (come il compleanno del ragazzo dell’amica o i cornetti comprati per una fantomatica ragazza)”.
Samson, inoltre, “non si pone alcuno scrupolo nell’inviare al padre della ragazza, pur sapendo di averla uccisa lui, dei messaggi fittiziamente provenienti dalla figlia. Stessa cosa fa con le amiche di lei, fingendosi Ilaria, illudendole che l’amica fosse ancora viva. Colpisce il fatto che fa tutto questo sin da subito”. Per il giudice l’impianto accusatorio è “granitico”.
Nel corso dell’interrogatorio l’indagato “fa più fatica a riportare il contenuto delle chat che Ilaria ha avuto con altri ragazzi, piuttosto che nel raccontare cosa sia successo la mattina del 26 marzo.
La sua sofferenza – scrive il gip – è per ‘avere perso una parte di sé, la ragione per cui lui sorrideva e che gli faceva sempre compagnia’, oltre al fatto che ‘gli amici non avrebbero più visto il Mark di sempre che conoscono tutti’ piuttosto che per il dolore per una ragazza di 22 anni che ha perso la vita, a causa sua, unicamente perché voleva fare altre esperienze e conoscenze”.
La Procura di Roma ha disposto una perizia sul tablet e il personal computer di Ilaria Sula, la 22enne uccisa dall’ex Mark Samson. L’attività riguarderà anche il cellulare del ragazzo reo confesso dell’omicidio.
La consulenza sarà svolta da un ingegnere e risultati saranno forniti nelle prossime settimane. La famiglia della vittima ha nominato un consulente. Nella confessione il ragazzo ha affermato di avere ucciso la ragazza il 26 marzo con tre coltellate alla gola per poi infilare il corpo in una valigia gettata in un burrone.
Nel procedimento è indagata anche la madre di Samson per l’accusa di concorso in occultamento di cadavere per avere aiutato il figlio a ripulire la scena del crimine.
L’indagine viaggia veloce dopo la confessione fiume di Samson e l’assunzione di responsabilità, per quanto riguarda il concorso nell’occultamento del cadavere, da parte della madre del giovane. Restano, comunque, da chiarire alcuni aspetti su quanto avvenuto dopo la scomparsa della giovane, il 25 marzo scorso.
La versione fornita agli inquirenti dall’indagato presenta aspetti che non convincono e fondamentale potrebbe risultare l’analisi del tablet e del pc sequestrato nell’abitazione di Sula e dello smartphone di Samson.