Rosarno – Cassazione annulla condanna Giuseppe Cacciola

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La Seconda sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, con sentenza emessa in data 15 aprile 2025, decidendo sul ricorso presentato dall’avvocato Mariangela Borgese, difensore del sig. Giuseppe Cacciola cl 94, ed in pieno accoglimento dello stesso, ha annullato senza rinvio la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro che aveva confermato la sentenza di condanna di primo grado del  Tribunale di Vibo Valentia ed ha assolto il sig. Cacciola da tutti i reati contestatigli.

Lo stesso era stato tratto in arresto nel 2022 unitamente ad altri soggetti, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti  e per il reato di tentata estorsione .Era stato quindi condannato sia in primo grado che in appello per i reati contestati

La sentenza ha pienamente accolto il ricorso per cassazione pronunciandosi in maniera del tutto innovativa sulla questione di inutilizzabilità patologica, dedotta dall’avv. Borgese, relativa all’acquisizione dei contenuti di conversazioni telefoniche su applicativi internet,in mancanza di espresso decreto di sequestro urgente da parte del PM e di successivo decreto di acquisizione da parte del Giudice.

I giudici di merito di I e II grado avevano rigettato la questione di inutilizzabilità della prova e avevano condannato il sig. Cacciola.-

La Corte di Cassazione, invece, con orientamento innovativo ed aderente alla giurisprudenza europea , ha accolto il ricorso proprio in relazione ai profili di inutilizzabilità della prova vietata ed incostituzionale poiché acquisita in violazione dell’art. 15 Costituzione ed annullando senza rinvio la sentenza di condanna ha assolto il sig. Cacciola .-

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