Sono sette le persone arrestate nella giornata di ieri, in Costa Rica,da parte degli investigatori della Polizia di Stato e dei colleghi costaricensi, al culmine di una proficua attività di collaborazione internazionale curata, per l’Italia, dalla Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia, e, per il Costa Rica dalla Fiscalia Adjunta contra la Delincuencia Organizada.
Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalla transnazionalità delle condotte.
L’organizzazione criminale costaricense oggetto di iniziative giudiziarie congiunte, i provvedimenti sono delle rispettive Autorità giudiziarie di Reggio Calabria e di San Josè, ha garantito negli anni carichi di cocaina destinata alla‘ndrangheta, evidenziando i seguenti soggetti, considerati vertici e referenti dell’organizzazione:
1. GUZMÁN ROJAS Arnoldo de Jesús
2. CAMPOS MORA Juan José de la Trinidad
3. GARCIA ALZUGARAY Ricardo Jorge detto il cubano,
4. MONTERO PICADO German Andres
5. ZUNIGA ARIAS Carlos
6. VELASCO Julio anch’egli cittadino cubano,
7. ZUNIGA ARIAS Hector Aladino
Nel dettaglio, 5 dei soggetti sopra indicati sono destinatari di distinti e congiunti provvedimenti emessi dall’A.G. di Reggio Calabria e da quella di San José (Costa Rica), mentre gli altri 2 risultano colpiti da provvedimento restrittivo nel solo procedimento costaricense.
L’operazione rappresenta l’epilogo dell’inchiesta denominata Columbus, conclusasi il 7 maggio scorso con l’esecuzione di 13 provvedimenti restrittivi, eseguiti in Italia e negli Stati Uniti, nei confronti di un sodalizio ritenuto legato alla ‘ndrangheta ionico-reggina, gestito da GIGLIOTTI Gregorio, ristoratore calabrese, residente nel Queens a New York, considerato broker internazionale dedito al traffico di cocaina fra Costarica, Stati Uniti ed Italia.
L’odierno segmento investigativo, prosieguo delle indagini promosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e sviluppate anche grazie a rogatorie con gli organismi giudiziari del Costa Rica e degli Stati Uniti, ha consentito di identificare gli esponenti di un cartello criminale costaricense legato a GIGLIOTTI e coinvolto nel traffico internazionale di oltre 3.200 chilogrammi di cocaina, sequestrati nel corso delle indagini in Olanda, Belgio, Spagna e Stati Uniti.
Le attività investigative hanno ricostruito l’organigramma del sodalizio, la struttura organizzativa, le condotte transnazionali e le rotte del narco-traffico, consentendo di qualificare i rapporti fra esponenti della ‘ndrangheta e trafficanti attivi nel Centro – America, in contatto con narcos colombiani.
L’Autorità giudiziaria di Reggio Calabria ha emesso, inoltre, 3 provvedimenti restrittivi nei confronti di GIGLIOTTI Gregorio e della moglie Eleonora LUCIA (tuttora detenuti a New York), nonché del figlio Angelo. Nei loro confronti saranno, pertanto, avviate le conseguenti iniziative, d’intesa con la Procura Distrettuale di New York, a fini estradizionali.
Si svela ulteriormente, in tal modo, lo scenario dell’inchiesta, disarticolando il potente cartello criminale, operante in Costa Rica, con l’arresto dei referenti di vertice, operanti in quel paese, attivi nel traffico internazionale di cocaina verso gli Stati Uniti e l’Europa. Lo stupefacente, come emerso in precedenti fasi dell’inchiesta, era destinata al sodalizio transnazionale di GIGLIOTTI Gregorio, ristoratore di origini calabresi, residente nel Queens (New York), emerso quale broker criminale legato ad importanti sodalizi della ‘ndrangheta ionico-reggina.
GIGLIOTTI Gregorio, come emerso nel corso delle indagini culminate con il suo arresto negli Stati Uniti, da tempo, aveva attivato un canale internazionale per l’approvvigionamento di cocaina, avvalendosi della costante sostegno logistico ed operativo di personaggi residenti in Costa Rica. Il ristoratore calabrese del Queens, infatti, aveva dimostrato di poter fare pieno affidamento su una rete di contatti ed una filiera logistica di soggetti in grado di reperire e trasportare ingenti quantità di droga su rotte transnazionali.
In concreto, l’individuazione della base logistica utilizzata dal sodalizio è stata possibile, in primo luogo, attraverso l’analisi delle trasferte e dei movimenti aerei, effettuati da GIGLIOTTI Gregorio, dai suoi familiari e dei suoi correi, dagli Stati Uniti verso la capitale costaricense San Josè, a più riprese, tra il 2012 ed il 2014, con soggiorni di brevissima durata.
A riscontro di quanto emerso dalle intercettazioni svolte a carico di GIGLIOTTI, sono stati effettuati osservazioni e pedinamenti transfrontalieri anche nei confronti della moglie LUCIA Eleonora e di FAZIO Franco (fiduciario di GIGLIOTTI in CALABRIA), specie in occasione di trasferte nella capitale costaricense San Josè, registrate tra l’agosto ed il settembre 2014, nell’immediata vigilia della spedizione di cocaina, poi intercettata e sequestrata negli Stati Uniti. In tali circostanze di tempi e luoghi, investigatori costaricensi – coadiuvati dal F.B.I – hanno documentato non solo la consegna di denaro in favore di alcuni degli indagati, ma anche identificato compiutamente alcuni dei principali referenti del cartello costaricense.
Si tratta di soggetti operanti nello Stato centro americano, in contatto con esponenti colombiani dei cartelli del narcotraffico, che, avvalendosi di società di import-export nel settore della frutta e di altre derrate alimentari, hanno esportato ingenti quantitativi di cocaina verso porti degli Stati Uniti e dell’Europa (Olanda, Spagna e Belgio).