M5S Calabria su alluvione: se Oliverio ha scelto di prendere in giro i cittadini, il momento è davvero pessimo

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Non ci sarebbe nulla da aggiungere rispetto al cordoglio per la tragedia che in queste ore sta colpendo la costa ionica della Calabria. Non ci sarebbe una parola da aggiungere alle tragiche immagini di distruzione e di morte, se si trattasse di un evento senza responsabili. Così però non è.

Quando accadono eventi come quelli che hanno squassato la nostra terra poche ore fa, normalmente la cosa migliore è rimboccarsi le maniche ed esprimere nei fatti la propria solidarietà. Ci sono casi però in cui tacere, girare la testa dall’altra parte limitandosi a qualche comodo attestato di solidarietà, non è il modo per evitare una sterile polemica politica, ma per creare i presupposti perchè questi eventi si riproducano ancora e ancora e ancora. Per questo motivo stavolta non possiamo stare zitti. 

Quando si leggono in queste ore le dichiarazioni dei tanti politici, specie con responsabilità di governo regionale, “dispiaciuti” per quanto accaduto, che si sperimentano in ogni genere di promesse su interventi futuri ad evitare nuove tragedie non si può fare a meno che lo sconcerto si trasformi in disgusto. Anzitutto perchè sappiamo che tali promesse erano state già fatte in passato, ad esempio a seguito dell’alluvione di Rossano solo pochi mesi fa, senza sortire, a quanto dimostrano i fatti, alcun effetto concreto. In secondo luogo perchè i 66 milioni di interventi promessi per il 2016 dal commissario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria, che sarebbe poi lo stesso Governatore Mario Oliverio, sono il cumulo di progetti che si depositano da troppo tempo e non riguardano i corsi d’acqua che hanno creato in queste ore le più gravi tragedie né i comuni maggiormente colpiti. Se il Governo regionale ha scelto di prendere in giro i cittadini, il momento è davvero pessimo.

Quando guardiamo a quei binari ferroviari accartocciati e sospesi nel vuoto, alle voragini che ora si aprono nell’unica strada degna di questo nome che percorra la costa ionica, a quei torrenti strabordati il cui corso è stato violentato per i capricci di qualche costruttore amico degli amici, non possiamo che ricordare gli atti e le battaglie in Parlamento e sul territorio contro il dissesto idrogeologico, alla risposta sempre incerta del Governo. Non possiamo accettare l’amnesia di una maggioranza così calda nel riaprire il dossier del ponte di Messina, ma così tiepida verso la tutela del territorio, che ora versa le loro lacrime di coccodrillo. 

Contano sul silenzio della gente decente, abituata a spalare il fango senza proclami.No davvero stavolta le risposte ce le darete. E noi non smetteremo di domandare.

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