Ho appreso dalla stampa le parole del Consigliere Burrone e sono rimasta sinceramente stupefatta rispetto alla tanta veemenza e foga utilizzata in un articolo che sembrerebbe il risultato di un sillogismo perfetto, se non fosse per l’errore di premessa. Purtroppo, è il segno non meramente del buio che regna a Palazzo San Giorgio bensì di una evidente e grossolana sua ignoranza in tema di tasse e finanza spicciola. La mia proposta, infatti, concerne una campagna di sensibilizzazione per un maggior uso dello strumento del 5 per mille ed una conseguente trasparenza nel suo utilizzo da parte del Comune, non di una sua nuova istituzione. Il consigliere Burrone ignora certamente che tale strumento è frutto di una libera e consapevole scelta da parte del contribuente che al momento della dichiarazione dei redditi può scegliere, come già da me abbondantemente sottolineato, se destinare tale somma alle associazioni di volontariato, agli Istituti di ricerca, alle associazioni dilettantistiche sportive o ai Comuni di residenza solo per il sostegno alle attività sociali. E’ lo Stato che ha individuato in modo puntuale gli enti cui è possibile destinarlo, ragion per cui non sto inventando nulla di nuovo, ma sto cercando solo di guardare in modo sistematico gli strumenti che il Comune ha a disposizione per finanziare quei servizi sociali, sempre più sacrificati da parte di un Governo che non ha alcuna attenzione per le persone più deboli, come tanti altri Comuni che già la effettuano con risultati positivi in termini di servizi. Invito il collega Burrone, a non creare allarmismo gratuito perché le associazioni non hanno nulla di che temere poiché la proposta non le lede minimamente, bensì incide su tutte quelle persone, rappresento che sono tantissime, che non svolgono alcuna scelta in merito, andando così automaticamente quelle somme al Governo centrale. Su quelle persone è possibile incidere rappresentando la possibilità di destinare il 5 per mille anche al Comune, con un ritorno che ovviamente deve essere trasparente e intellegibile, in termini di attività sociali, ovvero ad esempio rivolte a disabili, bambini, anziani e donne in difficoltà. Per utilizzare il linguaggio populistico del collega non si spoglia alcuna sacrestia per vestire la Chiesa, bensì sia l’una sia l’altra sarebbero ulteriormente imbellettate e vestite. Chi ha voglia di apparire sul nulla e sull’ignoranza è evidentemente il collega, noto al consiglio Comunale solo per le sue esternazioni discriminatorie ed offensive, che nessun contributo propositivo apportano alla nostra Città. Da par mio continuerò a svolgere quel ruolo di opposizione che si traduce in una costante azione di vigilanza, controllo e proposta nei confronti di un’amministrazione che con l’esternazione di Burrone non ha perso l’occasione per mostrare la sua pochezza. Concludo, rappresentando che una proposta a differenza di una delibera è tale proprio perché può essere approvata o meno, condivisa o meno, perfettibile o cassabile in toto, a seguito comunque di un democratico dibattito. Invito il collega sia per la proposta in oggetto sia per il futuro ad un confronto pubblico ed umile laddove non riesca a comprendere il meccanismo di funzionamento della stessa affinché possa essere erudito nel merito.
Mary Caracciolo
Consigliere Comunale – Forza Italia