In un’ intervista rilasciata nei giorni al programma di approfondimento “Nera di Calabria” in onda su Ten – Teleuropa Network condotta da Marisa Fallico ed Arcangelo Badolati, il figlio dell’avvocato Gregorio Cacciola, Giovambattista, parlando a cuore aperto ha voluto rendere noto lo stato d’animo suo e della sua famiglia dopo l’arresto del padre avvenuto nel febbraio 2014, ed attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
La vicenda è nota, riguarda la morte di Maria Concetta Cacciola ed il coinvolgimento dei due legali nella ritrattazione della stessa.
Contattato dalla nostra redazione, Giovambattista Cacciola ha voluto lanciare un appello, ossia che “il processo di secondo grado a differenza di quello celebrato innanzi al Tribunale di Palmi, possa svolgersi scevro di quella mattanza mediatica che mio padre ha subito” precisando altresì come “nel mese di novembre 2015, esattamente alla ripresa cioè dell’opera di “mattanza mediatica” (che sembrava essersi ma solo apparentemente sopita) siamo stati costretti a denunciare i responsabili di tali atteggiamenti poco seri, anzi di grave rilevanza penale, che non hanno nulla a che fare con il sacrosanto diritto di cronaca o con il diritto-dovere dell’informazione giornalistica, prevista, regolamentata e tutelata dal nostro ordinamento normativo.”
Giovambattista Cacciola però ci tiene a far passare chiaro un messaggio “abbiamo piena fiducia nella Giustizia, e siamo anche convinti che se si consentirà alla Corte di Appello di poter celebrare il processo di mio padre nella giusta e serena obbiettività, il risultato non potrà che dargli solo ragione.”
E per dissipare ogni dubbio circa il contesto familiare di provenienza specifica “siamo nati e cresciuti in questo territorio, e vogliamo continuare a viverci da professionisti ed anche fra poco da padri di famiglia, che credono sopra tutto al senso ed alla cultura della legalità (così come ha avuto modo mio fratello Cacciola Carmelo di sostenere, in qualità di rappresentante del mondo studentesco, in un convegno importante sul tema della legalita’: “La Gerbera Gialla”, tenuto a Rosarno presso il Liceo scientifico in data 5.5.2015,organizzato dalla preside Dott.ssa M.R. Russo, che ha coinvolto oltre le massime Autorità dello Stato militari e civili su tutti il Presidente del Senato Pietro Grasso, tantissime altre Associazioni e Autorità territoriali). E tutto ciò – aggiunge – lo vogliamo realizzare a “testa alta”, nella convinzione di poter guardare gli altri anche negli occhi senza vergognarsi mai di farlo, nella certezza che nostro padre non ha affatto commesso i reati che gli sono stati contestati.
“Altrimenti, mio padre – puntualizza Giovambattista Cacciola – avrebbe avuto noi figli, e molto più della penalizzazione di cento Sentenze di condanna, dei Censori inesorabili e irremovibili che l’avrebbero SICURAMENTE rinnegato come uomo e sopra tutto come genitore .Con la stessa però determinazione non consentiremo mai più che avvenga contro nostro padre alcuna “mattanza mediatica”, che non solo ci ha gravemente leso nella nostra reputazione, ma soprattutto probabilmente avrà in qualche modo condizionato negativamente anche il giudizio di primo grado.”