Non ci sono soldi per il tagliando le 5 ambulanze nuove sono ferme

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Le 5 ambulanze nuove, consegnate al SUEM 118 dal Commissario Santo Giofrè, da qualche settimana sono ferme perché ancora non sono state assegnate le somme per fare il tagliando. Alcune hanno già percorso oltre 40.000 Km., altre sono senza freni ma, per evitare danni è stato disposto il fermo degli automezzi passando le competenze, gioco forza, al privato convenzionato ed alle associazioni di volontariato già in convenzione col SUEM 118. Da un lato bisogna ringraziare le Associazioni e il privato convenzionato per aver garantito la continuità assistenziale del Servizio di Emergenza Urgenza, dall’altro bisogna sindacare sul costo aggiuntivo affrontato dall’ASP per non aver trovato poche centinaia di euro per rimettere in strada le ambulanze di proprietà. Non solo, il personale del 118 rimane fermo in postazione in attesa di riprendere a lavorare. Vi è però l’eccezione della Postazione di Taurianova: qui gli autisti senza divisa (da anni aspettano di avere le nuove divise), si sono rimboccate le maniche e hanno messo in moto la vecchia ambulanza posteggiata con 620.000 Km.

Lo spaccato di questa storia recente ci consegna una piccola verità di quanti sprechi “giustificati” si consumano nella sanità pubblica e di come si riesce a trovare la soluzione dietro l’angolo. Ma quanti angoli nascosti bisognerebbe scoperchiare? Forse uno di quelli si trova sempre nel grembo del 118, forse riguarda la gestione dei trasferimenti in urgenza e del personale Infermieristico imboscato? Non vogliamo crederci perché a questo ci ha già pensato il Commissario ad acta Ing. Massimo Scura. Difatti, con DCA n. 128 del 15/12/2015, ha recepito l’accordo in materia di regolamentazione del fenomeno delle inidoneità e idoneità con limitazione alle mansioni del personale del Servizio Sanitario Regionale e sull’utilizzo appropriato di tutto il personale, decretando che tutte le Aziende dovranno dare attuazione ai principi nello stesso espressi attraverso l’adozione di una specifica deliberazione aziendale (l’ASP di Reggio non l’ha ancora adottata). In buona sostanza, il tutto doveva servire alla razionalizzazione dell’utilizzo del personale ed a una migliore allocazione delle risorse umane del S.S.R. ma, ad oggi, nell’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria, sono in molti nelle professioni del comparto ad essere utilizzati come autisti di macchine, centralinisti e amministrativi. 

Purtroppo, ancora nella nostra ASP non è passata la consapevolezza del senso di appartenenza e della tutela del bene comune, non si adottano provvedimenti sulle responsabilità dirigenziali e sulle procedure temporali da adottare per evitare l’interruzione di servizi pubblici essenziali, senza ricorrere “dietro l’angolo”. D’altro canto l’attuale gestione Commissariale tenta di superare i problemi giorno per giorno e ogni sera si ritrova col fiato corto e impantanata nei programmi dell’indomani. Insomma, ci troviamo di fronte a un’azienda che non riesce a stare sul mercato, probabilmente boicottata da qualche faccendiere che, anziché tutelare gli interessi aziendali, tira la corda dalla parte opposta.

 

                                  

   REGIONE CALABRIA

                                                                       IL SEGRETARIO GENERALE S.U.L.P.I.

         Giuseppe Gentile

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