“Tiberio Bentivoglio è uno dei simboli della lotta contro la ‘ndrangheta e per questo la sua battaglia è sinonimo di lotta per la legalità.” Così la deputata del Movimento 5 Stelle commenta l’incendio subito dall’imprenditore reggino la notte scorsa.
“Se lo Stato davvero non vuole perdere lo scontro contro la ‘ndrangheta – continua la parlamentare calabrese – deve tutelare i cittadini che decidono di dire di no ai ricatti e ai soprusi. Non si tratta di conferire ad alcune persone uno status particolare, ma di riconoscere il fatto che stiamo vivendo uno scontro che non è solo per il predominio del territorio, ma che è anzitutto culturale. Dobbiamo dare ai calabresi la certezza che chi si contrappone alla ‘ndrangheta non viene lasciato solo. Dobbiamo dire chiaramente che chi si ribella alla mafia non è condannato ad una vita di persecuzioni e di paura. La solidarietà è d’obbligo di fronte ad atti intimidatori come quelli subiti da Bentivoglio, ma non è sufficiente. Di fronte alla sua storia purtroppo è necessario riconoscere che non sempre le istituzioni hanno dimostrato un reale impegno per consentire che venisse garantita la serenità dell’imprenditore reggino. Troppe zone d’ombra caratterizzano invece certi comportamenti di chi sarebbe stato chiamato a garantire la giustizia. Tutto questo deve cambiare.”
“Per questo motivo – conclude la deputata reggina – non posso limitarmi ad esprimere a parole il mio sdegno contro l’ennesimo atto criminale che ha colpito Tiberio Bentivoglio. Ho voluto presentare un’interrogazione al ministro dell’Interno per chiedere cosa intenda fare a tutela dell’imprenditore, affinché gesti come quello che ha colpito il suo negozio non abbiano a ripetersi. La Calabria ed i calabresi meritano di vedere che si può continuare a vivere sicuri anche lontano dalla mafia. Purtroppo, visto ciò che sta accadendo nelle ultime settimane, il messaggio che passa è esattamente l’opposto. E non basta una visita del ministro Alfano per cambiarlo.”