A tu per tu con Swamy Rotolo: Dal Centro Storico di Gioia Tauro al David di Donatello

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Gioia Tauro è una città della Provincia di Reggio Calabria, la più popolosa dopo il capoluogo di Provincia. A giocare un ruolo importante all’interno della città sono i quartieri, uno in particolare ha delle caratteristiche che lo rendono magico.  Si chiama “Piano delle Fosse” ed è il quartiere più storico di Gioia Tauro, lì sorgeva l’antica città prima di espandersi nel resto del territorio.  Ancora diverse strutture sono intatte, ci sono torri di vedetta, testimonianze vivide della millenaria storia che contraddistingue Gioia Tauro e la Calabria tutta.

In questo luogo incantato vive con la sua famiglia Swamy, una tipica famiglia calabrese, numerosa,genuina e legata alla tradizione. E’ da qui che parte la storia di Swamy, 18 anni ancora da compiere. Il suo destino vira verso mete inaspettate dopo l’avvento in città del Regista Jonas Carpignano, italo-americano, che vede nelle nostre terre un set naturale per la trilogia che numerosi premi gli ha fatto conquistare.

Swamy prima partecipa al film “A Ciambra” e poi diventa protagonista del terzo film “A Chiara” con cui conquista il David di Donatello come migliore attrice protagonista.

C: Diventare attrice era tra i tuoi progetti oppure è cominciato tutto per caso?
S: No, è stata una casualità, ho partecipato alle riprese del film “A Ciambra” ma quando Jonas Carpignano mi ha chiesto di fare la protagonista del film “A Chiara” istintivamente ho detto di no, mi sembrava una responsabilità troppo grande, ed io non mi sentivo all’altezza.  Ho cambiato idea dopo che la mia famiglia è riuscita a convincermi che avrei dovuto provarci, e dopo che Jonas mi ha convinto delle mie capacità. E quindi ho ceduto e mi sono messa alla prova.

C: E la prova come è andata?

S: Inizialmente sono partita un po’ scoraggiata, pensavo di non essere all’altezza, ma poi è scattato qualcosa, ho iniziato ad innamorarmi del personaggio che dovevo recitare, lo sentivo mio, da quel momento in poi le cose sono cambiate ed insieme a tutto il gruppo ho preso la cosa con un altro piglio, vincendo ogni dubbio ed insicurezza.

C: E quindi ecco che la giovane studente che ha collaborato come tanti in un film diventa la protagonista di una pellicola, un punto di svolta. Dopo che le riprese sono state completate qual era il tuo stato d’animo?

S: Basta dirti questo, la prima volta sono andata a vedere il film con la mia famiglia a Roma, ho pianto per tutta la durata. Per vederlo realmente ho dovuto aspettare Cannes.

C: La famiglia, le origini, una costante nel tuo racconto, quanto hanno influito secondo te per la buona riuscita del tuo ruolo e del film in generale?

S: Entrare nel personaggio per me è stato facile, viviamo una realtà dove storie come quelle narrate nel Film purtroppo esistono, fanno parte della nostra quotidianità. Non mi sono trovata di fronte al classico film di mafia tra sparatorie e stereotipi, “A Chiara” è un film più profondo che entra diretto e crudo nell’anima e nella psicologia di chi giornalmente è costretto a vivere storie simili.

C: Ed è lì che è stata forse la chiave del successo, empatizzarecon la protagonista del film, conoscere la trama quasi prima di leggere il copione. Questo punto di forza che per te è avvenuto naturale, spesso altri grandi attori lo hanno replicato artificialmente, per esempio Robert De Niro per girare Taxi Driver ha fatto il tassista per mesi per riuscire ad entrare nel personaggio. Tutti questi ingredienti ti hanno fatto capire che sarebbe stata la svolta?

S: Fino all’ultimo non credevo mai potesse arrivare un premio così prestigioso, sono felicissima per me ed anche per Jonas che è stato uno dei principali artefici di tutto, se oggi ho raggiunto questo traguardo gran parte del merito lo devo a lui, che mi ha trattato come fossi una sorella standomi vicino ed aiutandomi in ogni cosa.

C: Un’ultima domanda, questo premio è un punto d’arrivo o di partenza?

S: Un punto di partenza, voglio continuare su questa strada, ho la voglia ed il supporto di chi mi vuole bene, e per questo mi impegnerò, poi sarà il tempo a dire dove arriverò, quando e come.

 

Christian Carbone

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