Gesti intollerabili denunciati dal Sindacato Sappe: alcune agenti sono state aggredite da una detenuta straniera reclusa presso la Casa Circondariale di San Pietro a Reggio Calabria.
Non è il primo caso che si verifica nelle carceri e purtroppo non sarà l’ultimo.
Intollerabile, come affermano i rappresentanti del sindacato, è dir poco. Scandaloso sostengo invece io. Uno Stato, l’Italia, che cerca di fare il possibile e l’impossibile per adeguarsi alle normative degli altri Paesi in merito alle situazioni e le condizioni dei detenuti non pensa piuttosto a dare dignità e sicurezza agli operatori della sicurezza vi lavorano.
Tutti sempre pronti a puntare il dito contro gli agenti della polizia penitenziaria quando, per stabilire l’ordine nei reparti di loro competenza, seppur agendo con coscienza vengono additati come cerberi della mitologia. Tutti pronti a criticare l’operato dei direttori delle strutture quando si verificano disordini o ci sono problemi senza tener conto dell’immane fatica che questi ultimi sostengono nello svolgere il proprio compito con il minimo della forza lavoro e dei fondi messi a disposizione dal Ministero della Giustizia.
Invece di pensare a come fare per “allietare” la permanenza nelle carceri ad ogni sorta di detenuto, le Istituzioni dovrebbero attuare delle robuste politiche di tutela per gli operatori del settore, sia per la loro sicurezza sia per rendere più armonico e tollerante l’ambiente di lavoro.
Teresa Libri
Socio cofondatore RISVEGLIO IDEALE