Alessandro Ciancio, killer di Rosario Mazza, ucciso a colpi di pistola ad Acquaro, avrebbe confessato l’omicidio. A far scaturire la tragedia, sarebbero stati una serie di dissidi tra i Mazza e Ciancio. L’ultimo episodio, era avvenuto circa un’ora prima, al Bar Italia, dove ci sarebbe stata una colluttazione tra i due. Qualche parola, poi gli spintoni ed uno schiaffo in particolare. Una provocazione inaccettabile per Ciancio che si è recato a casa, ha preso la pistola, e tornando sul posto, ha fatto fuoco uccidendo Rosario Mazza e ferendo gravemente il fratello.L’arma utilizzata, non è ancora stata rinvenuta. Un delitto senza una vera causale e per futili motivi, al momento non contestati.
Ciancio, messo dinanzi agli elementi raccolti dai carabinieri, ha reso piena confessione. L’arma del delitto – una pistola calibro 6,35 – non e’ stata ancora trovata. Fondamentale per fare luce sul fatto di sangue si e’ rivelata la collaborazione dei cittadini – sottolineata dal procuratore di Vibo, facente funzioni, Michele Sirgiovanni – con i carabinieri. Simone Mazza, una volta visto cadere il fratello Rosario sotto un colpo di pistola, ha implorato Alessandro Ciancio di risparmiarlo. Tutto inutile, perche’ anche il piu’ giovane dei due fratelli e’ stato ugualmente raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco che l’hanno gravemente ferito.