Alisa Hlans stava giocando con i suoi amici quando la sua scuola elementare è stata colpita da un raid russo venerdì, nel secondo giorno dell’attacco all’Ucraina. La piccola, di appena 7 anni, è stata una delle sei vittime del bombardamento che ha colpito il villaggio di Okhtyrka, vicino al confine nordorientale.
I medici hanno tentato in tutti i modi di salvarla, ma la bambina è morta il giorno dopo in ospedale.
Polina frequentava invece l’ultimo anno della scuola primaria a Kiev. Secondo le autorità, è stata uccisa in uno scontro a fuoco insieme ai suoi genitori in un attacco russo. Con la famiglia si è ritrovata nel mezzo di un blitz delle forze speciali russe nella capitale ucraina con l’obiettivo di sabotare centri nevralgici e individuare obiettivi da centrare con raid aerei e missilistici, ed è stata colpita mentre si trovava in strada. Il fratello e la sorella sono stati ricoverati in ospedale, una in terapia intensiva, l’altro in un nosocomio pediatrico.
Le loro storie drammatiche, riportate dalla Bbc, circolano in queste ore sui media internazionali, a testimonianza degli effetti brutali del conflitto anche per la popolazione civile.
Ma la maggior parte delle vittime resta ancora senza nome.