Sulla questione dei 28 alloggi ai Rom tanto si è detto ma, nonostante questo, il Consiglio comunale non ha ancora deciso. Il sindaco Gianni Speranza ha giustamente posto una questione di real politik: senza l’assegnazione degli alloggi ai Rom, le graduatorie per le case popolari rimarranno sempre ingolfate. Sacrosanta verità, ma ciò non toglie che questo atteggiamento non sia simile a chi si arrende ad una rapina poiché tanto non c’è altro da fare. Solo che stavolta ad arrendersi è lo Stato a danno dei cittadini, dei lametini.
È chiaro, infatti, che potremmo anche concordare con l’iniziativa della Giunta se, in quanto minoranza che ha diritto a corsie specifiche per l’ottenimento degli alloggi, i Rom uscissero contemporaneamente ed indistintamente dalle graduatorie Aterp, se i fondi non provenissero anche dalle casse comunali, se non si creassero nel frattempo altri campi in via degli Uliveti, in via Nicotera, in via D’Ippolito ed in nessun’altra parte della città.
Il sospetto è che, in realtà, in nome di un’ideologia buonista, contraria alla meritocrazia ed antipatriottica, si voglia a tutti i costi evitare di intervenire con durezza nei confronti di quella che viene considerata erroneamente una minoranza ghettizzata da cattivi italiani razzisti. Mentre sappiamo benissimo che solo il pregiudizio ideologico ed il senso di colpa (post)marxista da parte della società nei confronti di chi abitualmente delinque o vive e produce degrado può indurre a tali considerazioni.
Ecco perché non possiamo che evidenziare il cortocircuito logico che conduce alla doppia corsia a vantaggio dei Rom, che in quanto cittadini italiani hanno il “diritto” di stare nelle graduatorie insieme agli altri italiani, ma allo stesso tempo in quanto minoranza possono godere anche della corsia preferenziale di un progetto ad hoc dal quale sono esclusi gli italiani.
Pare evidente a chiunque non sia accecato da ideologia che si tratta di vera e propria contraddizione in termini, che si traduce praticamente in un vero e proprio atto di ingiustizia. Arrendiamoci a questa rapina e ringraziamo la sinistra che ci governa ed il buonismo imperante per averci regalato una società debole, ingiusta e anti-meritocratica. Ma, a questo punto, invitiamo anche i cittadini a riflettere, poiché arrendersi non è l’unica alternativa. E CasaPound, al contrario della sinistra, non vuole che gli italiani si arrendano; CasaPound non china il capo di fronte alle prepotenze e non accetta rapine nei confronti degli italiani.