Con una nota l’amministrazione comunale di Rosarno ha reso noto che “le amministrazioni comunali di Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Cittanova, Feroleto della Chiesa, Galatro, Giffone, Laureana di Borrello, Maropati, Melicucco, Polistena, San Ferdinando, San Giorgio Morgeto, San Pietro di Caridà e Serrata si sono incontrate a Rosarno su sollecitazione dall’amministrazione medmea per discutere di un importante argomento: il fiume Mesima ed i suoi affluenti.
Alla importante riunione ha partecipato anche l’architetto Putortì, dirigente dell’area Urbanistica della Regione Calabria.
L’Arch. Putortì ha puntato la sua attenzione su uno strumento molto importante, il contratto di fiume, cercando di sensibilizzare i sindaci e gli uffici tecnici dei comuni della provincia di Reggio Calabria, attraversati dal Mesima e dai suoi affluenti, sulla necessità di procedere agli atti propedeutici alla stipula del contratto di fiume. Infatti, a monte di una situazione di forte degrado socio-economico e culturale dell’area fluviale in questione, soggetta ad una lenta e progressiva azione di abbandono delle attività tipicamente rurali, con conseguente depauperamento del tessuto urbano e disgregazione di quello sociale, a causa di inarrestabili flussi di emigrazione interna dovuta all’endemica mancanza di posti di lavoro, le amministrazioni hanno unanimemente riconosciuto la necessità di elaborare uno strumento che si pone l’obiettivo primario di attivare un complesso di processi “antropologici” in grado di arrestare il trend involutivo ed innescare il volano di una crescita e di uno sviluppo di tutta l’area che interessa il fiume ed i suoi affluenti. Pertanto, il Contratto di fiume si configura come uno strumento di programmazione negoziata interrelato a processi di pianificazione strategica per la riqualificazione dei bacini fluviali.
Le amministrazioni interessate intendono attivare un percorso di co-pianificazione in cui la metodologia ed il percorso stesso sono condivisi in itinere con tutti gli attori comuni, province, ato, regione, consorzi di bonifica, associazioni, imprese, cittadini.
Lo strumento consente il passaggio da politiche di tutela dell’ambiente a più ampie politiche di gestione delle risorse paesistico-ambientali, agendo in molteplici settori:
§ protezione e tutela degli ambienti naturali
§ tutela delle acque
§ difesa del suolo
§ protezione del rischio idraulico
§ tutela delle bellezze naturali
Per raggiungere questo importante obiettivo le amministrazioni presenti hanno demandato al comune di Rosarno come ente coordinatore di questa prima fase l’elaborazione di un protocollo d’intesa da far approvare alle rispettive amministrazioni per poi invitare tutti gli attori necessari, quali la provincia, i consorzi di bonifica, le associazioni e gli imprenditori, ad un tavolo programmatico che prepari uno scenario strategico condiviso dello sviluppo locale che si intende perseguire.”