Non sono mancate le polemiche al termine delle audizioni della Commissione Antimafia tenute a Reggio Calabria. Il presidente Rosy Bindi lasciando la città dei Bronzi ha dichiarato “qui occorre un intervento speciale. Oserei invocare una legge speciale per la città di Reggio e per l’intera Calabria. Questa città e questa regione meritano particolare attenzione”, lanciando una stoccata a Scopellitti “ci dispiace che il presidente della regione abbia fatto un comunicato che o è volto a sminuire il lavoro che abbiamo svolto come commissione, e non intendiamo accettare la sua osservazione, o intende dimostrare a tutti che egli ignora i problemi della sua terra. Siamo venuti qui a guardare in faccia un male, e come ci hanno insegnato Falcone e Borsellino, fin quando non si ha coraggio di guardare in faccia il male della propria terra non lo si può combattere. Guardare in faccia questa realtà non significa parlare male della Calabria.
“La ‘ndrangheta, che è l’organizzazione criminale più pericolosa del Paese, inquina ormai lo sviluppo e la crescita sociale ed economica, incrementando la corruzione e quindi l’illegalità”, ribadendo infine come sia necessaria “una legge speciale per consentire allo Stato e alle sue articolazioni di definire meglio il loro volto migliore in difesa dei diritti dei cittadini altrimenti la battaglia sarà lunga e difficile. Da parte nostra comunque chiederemo con forza a Governo e Parlamento di intervenire in maniera significativa per tutelare un’area tra le più sofferenti del Paese”
Pronta la replica del Governatore Scopelliti, il quale in una nota stampa ha dichiarato “Trovo inquietante che l’onorevole Rosy Bindi, che oggi ha concluso i lavori a Reggio Calabria con la Commissione Antimafia, abbia deciso di convocare e ascoltare anche soggetti ritenuti dalla stessa relazione della Commissione d’Accesso al Comune di Reggio Calabria “in qualche misura vicini alle cosche locali”. Proprio per tale ragione – continua Scopelliti – l’onorevole Bindi dovrebbe chiarire sulla base di quali indicazioni ha ritenuto di programmare queste audizioni. Per quanto mi riguarda, nella qualità di Presidente della Regione Calabria, mi era stato chiesto di essere sentito dalla Commissione Antimafia a Roma, ma ho risposto che avrei preferito farlo a Reggio Calabria, nella mia città. Questa mia richiesta, purtroppo, è rimasta senza alcun riscontro”.
Redazione online