Antonio Salines lancia la nuova stagione del Teatro Gentile: «Cittanova è un modello di cui andare fieri»

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«Senza teatro il mondo non esisterebbe, sarebbe niente». Ha le idee chiare Antonio Salines, dal 1971 direttore artistico del Teatro Belli di Roma e dallo scorso anno direttore artistico del Teatro Gentile di Cittanova (Rc). Dieci giorni fa è stato in Calabria per la conferenza stampa di presentazione della stagione teatrale 2016/2017, poi è tornato a Roma dove sta preparando, prodotto dal Teatro Quirino, “Luci della ribalta”, omaggio a Chaplin cui tiene molto, che debutterà a Bolzano. A dicembre, sempre a Roma, riceverà un importante premio per il Teatro: il Premio Flaiano, durante una cerimonia ufficiale a Palazzo Madama.

A sentire parlare il maestro Salines di teatro viene voglia non solo di vederlo, ma anche di farlo. «Il teatro non morirà mai, non può morire» spiega il direttore «ma deve essere e rimanere in mano agli attori. Non mi stanco di ripeterlo ai giovani, che sono sempre più demotivati da questa crisi generale nei confronti della cultura, in cui il teatro è il primo a pagare. Vale la pena di andare avanti, spiego. Lotta, ma fallo. Oggi è più doloroso e faticoso, il percorso. Ma dà sempre ottime gratificazioni».

I giovani. Gli stessi cui si era rivolto in conferenza stampa, come ricordato e apprezzato dallo stesso Salines, Nicola Irto, il Presidente del Consiglio regionale della Calabria: «Patrociniamo con orgoglio la stagione teatrale di Cittanova. E trovo ottimo mettere insieme privati che credono davvero nella cultura. Questo metodo individuato al Teatro Gentile garantisce trasparenza e contatto vero con il territorio, crea un meccanismo di selezione per le nuove compagnie, non avamposti territoriali o politici. Dobbiamo alzare il livello, e Salines lo ha fatto perfettamente: lo scorso anno come questo, ad analizzare il cartellone. Sindaco Cosentino, potremmo chiamare “modello Cittanova” questa capacità di creare cultura con progetti veri, di cui andare fieri».

La strada è una e unica. E può arrivare lontano, se percorsa con sinergie reali. Salines spiega: «Sono d’accordo con Irto su tutti i punti. Cittanova ha un sindaco illuminato che ha permesso di iniziare un percorso importante. Ha persone sul territorio capaci di attrarre pubblico, di fare il tutto esaurito: Mommo De Maria e l’associazione Kalomena. Certo, poi il cartellone lo faccio io come direttore artistico. Ma senza di loro anche il miglior cartellone non avrebbe dove andare. E poi a fare un cartellone sono capaci tutti. Molto più difficile è far vivere davvero un teatro, come sta succedendo a Cittanova. Che dovrebbe diventare un centro di produzione per la Calabria, colmando i troppi vuoti di una regione priva di uno stabile, ma con un interesse che mi ricorda gli anni duro in cui ho iniziato a calcare le scene».

Il sindaco Francesco Cosentino aveva spiegato in conferenza stampa: «Abbiamo anche quest’anno un livello prestigioso a costi contenuti, all’insegna del rigore e della qualità. L’amministrazione ha fatto uno sforzo enorme, ma sarebbe stato vano senza il forte sostegno della BBC, nostra partner finanziaria, ma prima di tutto parte integrante di un percorso virtuoso di sensibilizzazione verso i valori positivi che solo la cultura può trasmettere. Investire in cultura significa investire nella crescita di una comunità. E in tal senso Cittanova può a pieno titolo ricominciare a definirsi Città Gentile».

«Il teatro si sta snaturando ovunque. A Cittanova sta vivendo una nuova primavera» chiosa Salines. Che quest’anno inaugura al Teatro Gentile anche una nuova produzione originale, di cui è regista, fuori abbonamento: “C’era una ragazzo che come noi…”, il 10 dicembre, ingresso gratuito, in memoria di Ciccio Vinci, vittima innocente della ’ndrangheta, nel 40° anniversario dalla morte. Ci sarà anche don Luigi Ciotti.

E poi via con un cartellone per tutti i gusti: Paolo Belli in “Pur di fare musica” il 22 dicembre; “Cenerentola”, musiche di Prokofiev con il Balletto di Mosca “La Classique” (4 gennaio 2017); Lello Arena in “Parenti Serpenti” il 24 gennaio; Gianfranco Iannuzzo e Debora Caprioglio in “Alla faccia vostra” di Chesnot il 4 febbraio; “Amleto” con Daniele Pecci e Maddalena Crippa il 14 febbraio; Antonio Salines e Francesca Bianco in “Gente di facili costumi” di Nino Manfredi e Nino Marino il 9 marzo; “Juke Box all’idrogeno” di Allen Ginsberg, con Vito Signorile e Roberto Ottaviano, il 30 marzo; Carlo Buccirosso e Maria Nazionale ne “Il pomo della discordia” il 24 aprile. La campagna abbonamenti, con un costo ridotto (10 €) per i giovani, è aperta.

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