Reggio Calabria. Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la Questura di Reggio Calabria sono stati svelati dagli inquirenti i dettagli ed i particolari della cattura dell’ex collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice. Lo stesso, come quasi tutti i latitanti, si nascondeva nella sua stessa città, è stato infatti scovato dagli inquirenti in un appartamento nel quartiere Vito.
Lo Giudice, il quale al momento dell’irruzione della Squadra Mobile di Reggio Calabria guidata da Gennaro Semeraro e del Servizio operativo centrale della polizia di Stato, si trovava con la moglie e non ha apposto alcuna resistenza durante l’arresto.
Secondo gli inquirenti è possibile che l’ex mammasantissima si sia nascosto sin dall’inizio della sua latitanza, iniziata nel giugno scorso, nell’appartamento di Vito, tenuto sotto stretta sorveglianza da tempo da parte delle forze dell’ordine.
Soddisfatto il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, il quale evidenzia “Come questo arresto dimostra che quando c’è lo Stato non c’è niente che tenga. Credo che oggi sia una giornata importante per Reggio”, il numero uno della Procura reggina lancia altresì una stoccata contro “tutti quelli che pensavano che dietro la scomparsa di Lo Giudice ci fosse una trama occulta”.
Lo Giudice subito trasferito in carcere non usufruirà del regime carcerario solitamente predisposto per i collaboratori di giustizia, anche se saranno comunque adottati mezzi di tutela per la sua persona, considerata la particolarità della situazione.