L’onorevole Giovanni Arruzzolo, capogruppo in consiglio regionale del Nuovo Centrodestra ha presentato un ordine del giorno sulla gravissima crisi che sta investendo l’agrumicoltura in Calabria ed in particolare la piana di Gioia Tauro/Rosarno. Ciò in quanto “ il comparto dell’Agricoltura in Calabria, attraversa, ormai da diversi anni, tra vecchie e nuove problematiche, una fase difficilissima, la riforma dell’ OCM agrumi 2008, non ha prodotto gli effetti sperati in quanto la mancanza di politiche, mirate, all’ accompagnamento della riorganizzazione del settore ha manifestato nella sua interezza il vero punto debole della riforma e la genesi dell’attuale crisi”.
Nel testo dell’ordine del giorno presentato dal consigliere regionale rosarnese viene altresì evidenziato che “ alla continua perdita di competitività, causata dalla sleale concorrenza delle produzioni che invadono il mercato, provenienti dal Nord Africa e di altri paesi Europei, si aggiungono una serie di concause (climatiche e geopolitiche) che hanno portato la situazione a livelli tali, da mettere in crisi la capacità rigeneratrice delle produzioni, con analogie comuni a tutte le aree a vocazione agrumicola regionale”
Arruzzolo precisa come “le ultime due campagne 2013-2014 e 2014-2015 saranno ricordate come gli anni neri degli agrumi, la prima compromessa dalla cenere lavica dell’Etna che ha determinato la perdita di almeno il 70% del prodotto, quella corrente azzerata da condizioni climatiche avverse, che hanno colpito le produzioni primizie, per mancata maturazione, dovuta alle alte temperature e quelle tardive, per effetto delle gelate, che ne hanno compromesso la commerciabilità; a questo si aggiunge l’embargo Russo, che sottraendo una quota consistente di mercato alle produzioni spagnole, ha causato un’aggressiva irruzione sui mercati europei ed inoltre che “gli interventi straordinari avviati a livello nazionale su fondi comunitari, si sono dimostrati assolutamente inadeguati Infatti com’è noto la decisione della Russia di bloccare le importazioni Europee in risposta alle sanzioni economiche ha generato effetti indiretti sulle clementine di cui siamo il primo produttore nazionale. La Comunità su sollecitazione degli stati, attraverso il Regolamento 1031/2014 ha messo a disposizione un plafond finanziario per ritiri dal mercato da destinare alla beneficenza con dotazioni per quanto riguarda gli agrumi assolutamente insufficienti, con la beffa finale della non inclusione degli stessi nel secondo Regolamento di crisi, 1371/2014, con scadenza attività giugno 2015; Tutto ciò ha creato un squilibrio nel rapporto costi-ricavi, recando danni irreparabili alla campagna agrumicola in corso”. Secondo il capogruppo del Nuovo Centrodestra infatti, “la gravissima crisi dell’agrumicoltura, sta assumendo, contorni drammatici e preoccupanti sotto l’aspetto sociale per i riflessi che il comparto riveste sul tessuto economico territoriale, creando una vera e propria situazione emergenziale che coinvolge migliaia di aziende, lavoratori e loro famiglie” e per tali ragioni “il mondo agricolo Calabrese ed in particolare gli agricoltori della piana di Gioia Tauro/Rosarno non possono essere abbandonati a se stessi, lasciando aperte diverse vertenze irrisolte che stanno determinando una miscela pericolosissima che sta facendo esplodere tutto il settore”.
Con la richiesta di ordine del giorno viene chiesto al Presidente della Giunta Regionale On. Mario OLIVERIO affinchè intervenga presso le Istituzioni Nazionali, e il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, per mettere in campo tutte quelle misure, tese a frenare la dirompente crisi del settore agricolo, della Piana di Gioia Tauro /Rosarno attraverso: Sollecitazione di un piano agrumicolo nazionale, incardinato nelle riconversioni varietali, orientate all’aumento del periodo di commercializzazione, attivando un modello regionale di scalarità nelle produzioni; Piano Straordinario Agrumicolo Regionale da inserire nelle programmazioni del PSR 2014-2020 e nel fondo sociale europeo per le politiche di attrazione e formazione dei giovani verso settori a monte e a valle dell’agrumicoltura; ed attuazione di politiche strutturali e misure orientate a strumenti incentivanti anche per i piccoli proprietari, che rappresentano la maggioranza della aziende agricole insistenti sul territorio; e nell’immediato ad adottare le seguenti ulteriori misure: Richiesta dello stato di calamità naturale e contestuale esenzione per l’anno in corso dell’IMU sui terreni agricoli; Apertura di una trattativa con gli Istituti bancari per favorire l’accesso al credito agevolato agli imprenditori agricoli.