Ass Bene Comune: “Un Papa che guarda con gli stessi occhi sia i volti scolpiti dall’innocenza e sia i volti imprigionati nel peccato”

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Riceviamo e pubblichiamo

Ha preso in braccio una bambina e ha incontrato i detenuti. Questi i primi gesti compiuti da Papa Francesco appena giunto a Cassano.

 Sono azioni che fanno capire nel modo più semplice e genuino che Francesco impone il suo sguardo, la sua voce e le sue attenzioni in maniera assolutamente “egualitaria” e “costante” sia ai volti scolpiti dall’innocenza, sia ai volti imprigionati nel peccato.

E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Presidente dell’Associazione Bene Comune Filomena Falsetta.

Ciò vuol dire che obiettivo di Papa Francesco non è quello di mettere in risalto né l’innocenza né tantomeno la colpa o la condanna, ma la reale possibilità di condurre, sin dalla nascita, una vita di incorrotta fede e di probità, oppure di rinascere a vita nuova nel perdono e nell’amore.

Un Papa che consola ma nello stesso tempo anche molto esigente, nel cui animo possiamo raccogliere quella “bussola quotidiana” che orienta la rotta della nostra esistenza, ma dal cui animo possiamo anche attingere il coraggio per invertirla.

E’ un fermento che rinnova, Papa Francesco, e che oggi, soprattutto attraverso i suoi gesti, fa comprendere alla gente di Calabria che non è sufficiente affermare che la detenzione carceraria ed ogni altro provvedimento restrittivo sono finalizzati principalmente al recupero della persona.

Occorre che ogni componente della comunità si senta impegnato in prima persona affinchè nella società si creino condizioni atte a prevenire i comportamenti criminosi. Tutti ugualmente, pubblici poteri e private organizzazioni.

In modo speciale, è necessario che coloro che si trovano in carcere siano amati soprattutto nella delicata fase del loro reinserimento sociale.

Lo vorrebbero – conclude -, Cocò, Don Lazzaro e tutti coloro che aspirano ad un mondo a misura d’uomo.

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