Non può essere un pretoriano a succedere al commissario.
Il PD calabrese ha bisogno di un segretario capace di imprimere una svolta per mettere in campo un partito credibile e coerente per il successo di un centrosinistra alternativo al fallimento del centrodestra di Scopelliti.
Alle primarie di domenica non sono in campo solo nominalismi: Canale e Magorno sono nomi che incarnano due idee assai diverse di partito.
Magorno veste i panni della guardia pretoriana. Si presenta in nome di Renzi privo di una sua idea progettuale e si consegna ai capibastone locali.
Usa strumentalmente la categoria del rinnovamento solo per scimmiottare Renzi nel mentre si fa custode di un partito ingessato da un bieco correntismo.
E nel suo ruolo pretoriano Magorno pensa addirittura che la speranza della Calabria debba essere affidata a qualche messia da importare da fuori regione.
Del resto la “Leopoldina” calabrese è stata la prova più evidente del provincialismo e della subalternità culturale e politica che interpreta Ernesto Magorno.
La Leopolda è una antica stazione ferroviaria fiorentina costruita in onore di un granduca straniero. Deve essere ben altro il simbolismo attraverso cui veicolare un messaggio per il rilancio del PD regionale e per la rinascita della Calabria.
Oltre che tentare di imitare maldestramente la “Leopolda”, dalla manifestazione di domenica scorsa non è uscito uno straccio di pensiero e di progetto politico intorno al quale possa ancorarsi la mission del PD calabrese.
Gioia Tauro è essa stessa il simbolo su cui poter far leva per promuovere l’orgoglio calabrese e presentare la Calabria come un valore e non come un disvalore.
Gioia Tauro con il suo porto è il logo della Calabria migliore che si candida ad essere l’epicentro degli scambi e delle dinamiche che si svolgono nell’area dei paesi del Mediterraneo.
Da Gioia Tauro non si può evocare la memoria di una vecchia e residuale stazione ferroviaria del centro-nord ma far partire la scintilla che può generare lo scoppio di un rinnovato sviluppo economico che può ricollocare la Calabria ed il Mezzogiorno ma che al tempo stesso può costituire una forte convenienza nazionale.
Massimo Canale è, invece, una risorsa per un nuovo inizio del PD.
Canale è capace di interpretare la guida rinnovata di un partito che pensa e progetta in Calabria il futuro della Calabria; un partito libero dal vizio del correntismo e dell’ascarismo che, di volta in volta, si presenta attraverso diverse forme.