Assessore Rao: la regione Calabria dimostra ancora scarsa attenzione al territorio e scarsa competenza

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Cresce la rabbia degli olivicoltori reggini in seguito alla decisione di approvare il nuovo disciplinare per l’ottenimento del marchio europeo IGP “Olio di Calabria”. Ecco, quindi, che si rivolgono alla Provincia di Reggio Calabria per essere tutelati, in mancanza di azioni di tutela serie e concrete da parte di altri soggetti preposti, così come si legge dalle richieste di interessamento immediato rivolte all’Assessore Provinciale all’Agricoltura Gaetano Rao.

In sintesi, nel Disciplinare di produzione che verrà presentato in assemblea pubblica dal Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria – alla presenza dei funzionari del Mipaaf mercoledì 9 luglio al CRA di Rende – si legge all’art. 5 intitolato “Metodo di ottenimento” : “L’Indicazione Geografica Protetta “olio di Calabria” è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da olive della varietà Carolea, presenti in misura non inferiore al 70% e il restante 30% può provenire da olive delle seguenti cultivar di origine regionale”. In sintesi verrebbero escluse le aree olivicole vocate ove la cv. Carolea non è presente in quantità opportune, tra cui appunto la provincia di Reggio Calabria in cui vengono coltivate soprattutto varietà Ottobratica, Sinopolese e Geracese e in cui la cv. Carolea è minimamente o per niente coltivata. “Ancora una volta, la Regione Calabria dimostra la scarsa attenzione al territorio e la scarsa competenza tecnica, già abbondantemente dimostrata in questa ed altre occasioni, visto che tale disciplinare è stato più volte “bocciato” dal Ministero delle Politiche Agricole” sostiene l’Assessore Provinciale al ramo Gaetano Rao per il quale “ai numerosi olivicoltori reggini che costituiscono l’asse portante dell’economia agricola provinciale, questa presa di posizione del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, necessaria per far approvare il disciplinare IGP dal Ministero, appare come l’ennesimo smacco al proprio lavoro ed alla propria identità. E, francamente, appaiono ridicole le rassicurazioni che provengono dal medesimo Dipartimento regionale circa la necessità che comunque un Disciplinare si approvi, salvo poi richiederne la modifica. L’esperienza del Clementine di Calabria IGP è emblematica: da anni, inutilmente, si richiede l’estensione territoriale nel Disciplinare, ma Regione ed Consorzio di tutela fanno orecchie da mercante. Insieme al Presidente Raffa ci adopereremo affinché il disciplinare IGP “Olio di Calabria” non avvenga approvato così come è stato formulato a discapito dell’olivicoltura reggina. A discapito dell’olivicoltura di qualità”.

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