Significativi sono i risultati raggiunti negli ultimi giorni dai Carabinieri Forestali del CUTFAA (Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare) in provincia di Reggio Calabria, a seguito dell’intensificazione dei controlli di prevenzione e repressione dei reati connessi all’abusivismo edilizio.
Tre le costruzioni abusive sequestrate, infatti, ed altrettante le persone denunciate, nel corso di diverse operazioni di controllo del territorio, effettuate dai militari in servizio in diversi reparti dislocati sul territorio provinciale.
A Cinquefrondi, in località Caporugo i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cittanova hanno sequestrato un edificio per civile abitazione con solida struttura in cemento armato, ancora in costruzione ed allo stato di rustico, con una superficie di oltre 100 mq, composto da un piano terra e di un secondo mansardato di circa 25 mq per un valore stimato di oltre 80.000. Incrociando i dati del Servizio Informativo della Montagna e dell’Agenzia delle Entrate è stato facile individuare la proprietaria, C.C. di anni 52, con precedenti penali, che non ha potuto fornire alcuna autorizzazione per quanto edificato, per di più in area sottoposta a vincolo paesaggistico. Inevitabile quindi ricevere una nuova denuncia a piede libero.
A Bruzzano Zeffirio, in località “Rosaro”, i militari della Stazione di Brancaleone hanno denunciato a piede libero C.V. di anni 64, per la costruzione di un muro di oltre 20 metri sull’argine della Fiumara Bruzzano, anche in questo caso senza alcuna autorizzazione e in area sottoposta a vincolo paesaggistico e ad elevato rischio idrogeologico.
Infine, in località “Fego” di Melia nel territorio di Scilla, i militari in servizio alla Stazione di San Roberto hanno individuato e sequestrato un’abitazione prefabbricata in legno di circa 56 mq costruita su una platea in calcestruzzo, tipologia costruttiva questa che consente di approntare un’abitazione in tempi rapidissimi, nel tentativo di sfuggire ai controlli diventati, nel tempo, sempre più pressanti. Il tutto, neanche a dirlo, senza alcuna autorizzazione ed in area di particolare pregio ambientale sottoposta a vincolo paesaggistico fin dal 1973. Anche in questo caso per il proprietario, B.A. di anni 77 residente a Scilla, è scattata la denuncia a piede libero.
Tutti gli atti di sequestro sono stati già convalidati dall’Autorità Giudiziaria, mentre tutti i presunti responsabili dovranno rispondere per le diverse fattispecie di reato loro contestate.