‹‹Per troppo tempo la cultura, in Calabria, è stata trattata come una “cenerentola”, un concetto meramente teorico, svuotato di ogni valenza concreta. E’ necessario invertire la rotta, dobbiamo sfatare una volta per tutte questa idea›› scrive in una nota Loredana Barillaro candidata nella lista Calabria Libera a sostegno di Carlo Tansi. ‹‹La cultura, intesa nella sua complessità di linguaggi, può creare robuste connessioni con gli altri aspetti e settori del vivere sociale. E’ dimostrato infatti che – laddove la cultura viene incentivata dalle amministrazioni pubbliche, sovente in concerto con le iniziative private, essa crei benessere, non solo a livello psicologico, nei cittadini che scelgono di fruirne, ma anche a livello economico, poiché l’indotto che si determina può davvero essere notevole, sfatando così l’affermazione – rimasta tristemente infelice – di un ministro italiano di qualche anno fa, il quale affermava che con la cultura non si mangia. A supporto di ciò scendono in campo anche la scienza e la medicina, è sempre più frequente, infatti, la pratica dei medici di prescrivere ai pazienti visite ai musei poiché la fruizione delle opere d’arte attiva le aree del cervello legate al piacere e al benessere››
‹‹Trattata spesso come un qualcosa di occasionale, essendo non immediatamente tangibile, la cultura soffre di un’ampia arretratezza che ne ha causato la “messa all’angolo”; utilizzata troppe volte come mero pretesto per intercettare finanziamenti destinati ad iniziative talora non sottoposte ad adeguata e corretta valutazione della loro valenza scientifica.
Le preziose risorse umane presenti nella regione – continua – non trovano spazio poiché gli eventi pubblici, finanziati con soldi pubblici e promossi da enti pubblici si rivolgono – per di più in forma diretta – a professionisti di altre regioni, dimenticando completamente di quante competenze la Calabria sia ricca: nel campo dell’arte, del teatro, della musica, del cinema, della letteratura, etc.
Certo, il confronto è necessario, ma possiamo continuare a importare risorse dall’esterno quando la Calabria ne è già ricchissima? Questa regione esporta cervelli – in questo ambito così come in altri – poiché essa non concede, alla loro bravura, e alle loro capacità, il giusto peso, il giusto riconoscimento, cosa che invece avviene varcando i confini regionali.
Ebbene – conclude Barillaro – altro non posso affermare, se non che la cultura è il solo mezzo che ci può davvero permettere di essere cittadini liberi e pensanti››.