Riceviamo e pubblichiamo
Trasferimento dipendenti e problema amianto.
Sono tra i temi più “ragguardevoli” rientranti nell’ordine del giorno dell’Associazione Bene Comune, e sottoposti all’attenzione della Presidenza di Ferrovie della Calabria nel corso di un incontro svoltosi di recente presso la Direzione Generale di Catanzaro tra il Presidente di FDC Giuseppe Pedà e il Presidente dell’Associazione Bene Comune Filomena Falsetta. Presente, anche, il Direttore Generale Giuseppe Lo Feudo.
E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Ufficio Stampa dell’Associazione.
Riguardo al primo punto, l’Avv. Filomena Falsetta, Presidente dell’Associazione, ha esposto al Presidente Pedà le 2 possibili soluzioni prospettate dai dipendenti attualmente operanti presso il Centro di Soveria Mannelli e interessati al trasferimento presso il Deposito di Cosenza Vaglio Lise, e che consistono nella riduzione dei turni, o, in alternativa, nell’adozione delle stesse modalità di trasferimento previste per l’officina di Catanzaro.
Il Presidente Pedà si è dichiarato disponibile ad effettuare, “nell’arco di un mese” decorrente dal giorno dell’incontro con il Presidente dell’Associazione Bene Comune, una visita presso il Centro di Soveria Mannelli, finalizzata ad acquisire una rappresentazione chiara delle esigenze dei lavoratori.
Ancor più delicato e complesso, il problema amianto, sottoposto all’attenzione dell’Avvocato Falsetta da alcuni dipendenti FDC, addetti, per molti anni, alle procedure di interventi presso le strutture edilizie FDC di Cosenza, Castrovillari, San Pietro in Guarano, Soveria Mannelli, Catanzaro, Gioia Tauro, contenenti materiali con amianto.
I lavoratori in questione, secondo quanto riferito dagli stessi all’Avvocato, avrebbero lavorato a stretto contatto con l’amianto dal 1988 al 2010, sprovvisti di adeguati mezzi di protezione, sottoposti a saltuarie visite di controllo sulle loro condizioni di salute, in assenza di controlli periodici sulla concentrazione di prodotto e sulla pulizia dei locali, e in mancanza di pianificazione di predisposte aree destinate alle pause.
Tutto questo, in violazione della Legge quadro n. 257/92, del D.Lgs 257/2006 nonché delle Direttive CEE previste in materia.
L’Avv. Falsetta non ha mancato di sottolineare al Presidente Pedà il mancato riconoscimento, sino ad oggi, di qualsivoglia beneficio ai lavoratori esposti all’amianto, contrariamente a quanto avvenuto per altri dipendenti dell’azienda (oggi ex dipendenti FDC), i quali, invece, avrebbero goduto di benefici a vario titolo per la loro esposizione all’amianto.
Lo stesso Presidente, non ha esitato, naturalmente, a farsi carico della problematica, valutandola nel suo aspetto fondamentale della “tutela dei lavoratori”, e, pertanto, degna di considerazione.
Intanto, – conclude la nota – L’Avv. Falsetta ha convocato, presso la sede dell’Associazione Bene Comune, i lavoratori interessati dalle vicende su esposte, rendendoli edotti del proficuo colloquio intercorso con la Presidenza di FDC e assicurando di aggiornarli sugli sviluppi.