Reggio Calabria – Ancora un passo indietro, una riduzione, una sottrazione. Questo significa la soppressione della Soprintendenza per beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia prevista nel Decreto Ministeriale di riforma dell’articolazione degli Uffici dirigenziali di II fascia del MIBACT, già ampiamente contestato ai tavoli nazionale dalla FP CGIL.
Su di esso nessuna negoziazione è stata possibile in quanto il Ministro ha difeso le scelte organizzative come necessità conseguente alla spending review, ma noi contestiamo che la revisione della spesa può e deve avere altri percorsi, diversi dai semplici tagli lineari che rappresentano la continuità delle scelte politiche con i Governi precedenti.
A noi spetta, certamente, tutelare i lavoratori e la loro professionalità nell’ambito dei processi di attuazione dei nuovi Uffici, ma non possiamo sottrarci ad una riflessione più generale che riguarda la specificità delle ricadute che tale soppressione comporta su un territorio in cui – altre criticità – richiederebbero maggiore impegno, più investimenti e alta vigilanza proprio da parte dello Stato.
Infatti, su un territorio privo di pianificazione urbanistica, con scarsa diffusione di piani regolatori, certamente non aggiornati, con un alto numero di comuni commissariati per scioglimento, l’azione di tutela e vigilanza delle trasformazioni del territorio, già costituzionalmente fragile, sono una fondamentale garanzia per i cittadini che, in nome di un risparmio mal gestito, dovrebbero sopportare l’ennesima riduzione di un servizio pubblico altamente competente.
Inoltre, nel momento in cui si intraprende il percorso di uno sviluppo possibile e sostenibile in ragione proprio delle caratteristiche paesaggistiche, cioè la proposta di candidatura come patrimonio UNESCO dell’area dello Stretto e si approssima l’avvio della Città Metropolitana, la scelta di ridurre la presenza dello Stato e di un Servizio Pubblico a tutela di un bene comune, così rilevante, il paesaggio, è fuori luogo e fuori tempo.
La FP CGIL concorda con coloro che hanno levato la loro autorevole voce, il Sindaco Falcomatà, il Ministro Lanzetta, l’Associazione Italia Nostra, a difesa della Soprintendenza, le cui funzioni non possono essere esercitate a distanza, soprattutto nella nostra Regione con caratteristiche territoriali complicate anche dalle distanze e da collegamenti insufficienti.
Per tutte queste ragioni, perché siamo contrari alle politiche intraprese dal Governo nella nostra regione e nel nostro territorio, saremo in piazza a manifestare allo sciopero generale indetto per giorno 12 dicembre.
SEGRETERIA FP CGIL RC-LOCRI