“Ringraziamo l’assessore Caruso per le risposte date in commissione chieste peraltro lo scorso settembre. Sei mesi fa con apposita istanza di accesso agli atti – commenta Bianca Rende – avevamo richiesto di conoscere qual era il grado di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici della città, atteso che i Comuni erano obbligati ai sensi dell’art. 1, comma 421, della Legge di Stabilità n.228/2012 ad eseguire le verifiche tecniche relative alla vulnerabilità in caso di eventi sismici di manufatti “strategici e rilevanti” di cui all’art.2, comma 3, dell’O.P.C.M. 3274/03 tra i quali rientrano le scuole,erano state prorogate perentoriamente al 31 marzo 2013.
La richiesta, oltre che dettata dalla conoscenza delle leggi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro con particolare riferimento agli edifici scolastici, era legittima visto che una buona amministrazione dovrebbe prima di tutto preoccuparsi di conoscere il livello di sicurezza delle scuole cittadine.
Le risposte evasive dell’assessore – continua Bianca Rende – testimoniano invece che la sicurezza delle scuole di Cosenza non è una priorità per questa amministrazione, già inadempiente rispetto agli obblighi di legge per le verifiche sismiche.
L’assessore vorrebbe giustificare l’inerzia della amministrazione sul tema della sicurezza delle scuole con l’alibi che non è obbligatorio eseguire interventi di adeguamento sismico, semmai bisognerebbe declassarne l’uso una volta che ne attesti la non rispondenza alle norme tecniche. Ma questo fatto è noto a tutti, piuttosto l’amministrazione continua a tacere sulle verifiche sismiche, glissando sul fatto che queste erano obbligatorie già dal marzo 2013 ed ancora oggi non sono state eseguite. Troviamo inutile ricercare escamotage per non rispondere su un fatto grave quale quello di ignorare l’importanza, oltre che l’obbligo cogente, di eseguire gli studi necessari ad individuare i livelli di sicurezza sismica in un territorio fortemente esposto ai terremoti.
Ci chiediamo – conclude Bianca Rende – peraltro con quali criteri siano stati utilizzati gli oltre 3 Mln spesi negli ultimi anni per lavori aventi per oggetto “interventi urgenti sul patrimonio scolastico finalizzato alla messa in sicurezza e alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi” frammentati su varie scuole comunali a partire dal 2012 se nemmeno è stato fatto il preventivo studio della vulnerabilità sismica”.
Ed a questo punto nemmeno ci sorprende dover rilevare che Cosenza non figura tra i soggetti beneficiari dell’ultima Legge di Bilancio 2017 la quale ha previsto fondi per interventi sull’edilizia scolastica pari a 342 Mln.