Natalia Sotnikova, la russa accusata di aver ucciso il figlio giovedì facendolo annegare in mare a Bussana, ha confessato l’omicidio del piccolo di nove mesi. La donna ha raccontato diverse versioni dei fatti. Era convinta che Semyon soffrisse di epilessia come la nonna, cosi si è diretta a mare, dove una volta in acqua ha nuotato a largo e ha lasciato morire la povera creatura. In un primo momento aveva dichiarato, molto confusa, di aver lasciato il piccolo su una scogliera, dove si erano concentrate infatti le ricerche, ma gli inquirenti hanno confermato la ricostruzione dell’annegamento. La donna infatti, sarebbe apparsa molto lucida e determinata nel raccontare quanto successo e avrebbe ricostruito senza alcuna reticenza i suoi movimenti nella notte tra mercoledì e giovedì. Tra l’altro avrebbe affermato non solo che il bambino avrebbe dovuto morire, ma che era nelle sue intenzioni togliersi la vita. La russa è stata arrestata per omicidio volontario aggravato da crudeltà.
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