Tanto tuonò che piovve. Alla fine nonostante le proteste di amministratori, operatori del settore e cittadini l’annunciato blocco dei ricoveri dei reparti di pediatria e ostetricia all’Ospedale di Polistena è calato sui duecentomila abitanti della Piana come una mannaia.
Come spesso accade tagli e chiusure sono puntualissimi nelle tabelle di marcia, a differenza di ampliamenti e strutture nuove che invece marciano a passo di tartarughe con innumerevoli soste qua e là nella foresta selvaggia dell’iter burocratico.
Subito dopo il blocco il sindaco di Polistena Michele Tripodi con una dura nota stampa (che si riporta integralmente) ha attaccato il provvedimento chiedendo l’immediata revoca della disposizione
“Riteniamo gravissima la disposizione n. 59328 a firma del Direttore Sanitario dell’Asp di Reggio Calabria, con la quale si stabilisce il blocco dei ricoveri del reparto di Pediatria con conseguente disattivazione del reparto (gemello) di ostetricia dell’ospedale di Polistena.
Incredibile è anche la motivazione espressa nel provvedimento dove si legge che la “carenza di personale” stia all’origine del blocco dei ricoveri, in un momento dove proprio il Commissario Scura non fa che annunciare a bocca piena lo sblocco di 600 assunzioni nella sanità calabrese. Evidentemente alle parole non seguono fatti e atti concreti, anzi corrisponde l’opposto, meno servizi, meno ospedali, meno diritti per i cittadini con la gestione commissariale che inevitabilmente antepone scopi economici al diritto alla salute ed alle cure mediche delle persone.
Avevamo lanciato l’allarme già a giugno, nel corso dell’occupazione simbolica degli uffici amministrativi con tanti Sindaci e cittadini al seguito. In quell’occasione e anche successivamente, i medici dell’ospedale di Polistena, preoccupati, avevano responsabilmente ribadito all’Azienda le criticità e le carenze, paventando a ragione, i rischi che si potevano correre ove non fossero state assunte iniziative in controtendenza rispetto al passato, tra cui il reperimento di personale per coprire i vuoti di organico dovuti a malattie e pensionamenti.
Ora i fatti confermano che le promesse dai Commissari Scura e Gioffré rimangono tali, anzi le procedure di assunzione risultano inspiegabilmente rallentate, nonostante nei nostri ospedali i disagi siano ricorrenti e i cittadini-utenti spesso si ritrovano senza adeguata assistenza talora anche con rischi enormi per la propria incolumità.
La disposizione in questione oltre ad essere lesiva del diritto alla salute è folle poiché é da pazzi e irresponsabili chiudere l’unico punto nascite pubblico nella Piana di Gioia Tauro ed il reparto di pediatria rimasto con un solo medico, il primario dott. Minasi, al quale ci sentiamo di esprimere gratitudine e vicinanza per aver retto sinora il reparto in condizioni di emergenza.
Chiediamo per questi motivi al Commissario Gioffre l’immediata revoca della disposizione, ed il ripristino entro poche ore della piena funzionalità del reparto di pediatria e di ostetricia, assumendo tutte le iniziative necessarie in tal senso.
Diversamente, il mantenimento del blocco, suonerebbe come un oltraggio nei confronti dell’ospedale di Polistena ed un ulteriore attacco alla sanità pubblica nella Piana di Gioia Tauro, che noi, prima che come persone impegnate nelle istituzioni, come cittadini, non permetteremo.”
Francamente non sappiamo come andrà a finire, ma nei fatti, con nosocomi chiusi e/o ridimensionati, con un ospedale unico che sembra sempre più un miraggio che una concreta realtà, un’adeguata assistenza sanitaria nella Piana invece che un diritto è diventata un’illusione.
Angelo Zurzolo