Intervenendo in aula questa mattina nel corso del dibattito sulla mozione proposta dal PD su Mezzogiorno e masterplan, l’on. Enza Bruno Bossio ha affermato: “una mozione parlamentare ha senso se promuove un impegno dello Stato per colmare il divario che si è accumulato in vent’anni di dissennate politiche nordiste che hanno provocato danni a tutta l’Italia e allo stesso Nord”.
“Per fare questo – ha detto ancora Enza Bruno Bossio – è necessario far ripartire gli investimenti. L’indice degli investimenti è la variabile che più è peggiorata nel corso degli ultimi vent’anni. Si tratta di invertire una tendenza per il bene dell’intero Paese se è vero, che, ogni 100 euro investiti nel Mezzogiorno si generano acquisti di beni e servizi per 31,5 nel Centro Nord: in questo senso si può affermare che non è il sud ad avere bisogno dell’Italia ma l’Italia del Sud”.
“Occorre, dunque, – ha sottolineato la deputata del PD – garantire un quadro finanziario certo di investimenti per il Mezzogiorno tornando all’obiettivo fissato nel 2000 e fare in modo che il 45% degli investimenti complessivi in conto capitale dell’Italia avvengano nelle Regioni del Sud. E’ questo dato che il masterplan dovrà rispettare”.
“Se non ripartiranno gli investimenti al Sud – ha affermato ancora Bruno Bossio – non riusciremo a scalfire in nessun modo le condizioni economico-sociali che continuano ad essere drammatiche per quanto riguarda, ad esempio, la povertà che continua a interessare oltre il 20% della popolazione meridionale. Dobbiamo puntare con decisione sui punti di forza del Mezzogiorno : sull’agricoltura, che, grazie ai PSR può investire in innovazione, in sostenibilità e nei giovani agricoltori. La vecchia agricoltura dello sfruttamento e del caporalato va sconfitta. Un plauso va alle forze dell’ordine e a chi ha avuto il coraggio di denunciare in Calabria nella Sibaritide la prova dell’esistenza di antiche forme di schiavitù!!! E ancora sul turismo, per il quale nel 2014 registriamo uno dei dati forse più positivi con l’incremento delle presenze e della spesa turistica nelle regioni meridionali; sulla cultura, contando sulle grandi potenzialità dell’industria culturale al Sud e sulle opportunità offerte dal nuovo PON Cultura 2014-20 dei fondi strutturali europei”.
“Ma il Sud può ripartire – ha sostenuto ancora la deputata dem – superando la manifattura tradizionale puntando sulla open innovation e sulla filiera di Industria 4.0 e ripristinando anche qui un equilibrio, considerando che il Sud ospita oggi il 22,3% delle startup innovative del Paese. Infatti le imprese che realizzano innovazioni creano più occupazione rispetto alle imprese non innovative, in tutte le fasi del ciclo economico”.
“Tutto ciò – ha affermato – sfruttando anche un vero e proprio rovesciamento che si è verificato tra Nord e Sud del Paese in termini di connettività. Sono infatti Calabria e Campania le Regioni con la più alta percentuale di unità immobiliari coperte da banda ultra larga ad almeno 30 MB”.
“Infine – ha concluso Enza Bruno Bossio – investendo sulle grandi opportunità offerte dai traffici nel Mediterraneo con Gioia Tauro, il più grande e strategico hub italiano. Per fare tutto questo è necessario avere, come afferma Matteo Renzi, una chiara visione a Roma e una capacità di leadership sul territorio e perseguire con determinazione l’obiettivo che ci siamo prefissati: fare del Sud la leva del rilancio dell’intero paese”.