Cacciola consigliori della ndrangheta, Pisani un pupo. Chiesti 9 anni e sei mesi per il legale di Rosarno

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Nove anni e sei mesi, questa la richiesta di pena formulata dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria rappresentata dal dott. Giovanni Musarò, al termine della lunga requisitoria nel processo Onta, riguardante la morte di Maria Concetta Cacciola, che vede unico imputato in ordinario, innanzi al Tribuale di Palmi (dott. Battaglia presidente) l’avvocato Gregorio Cacciola, imputato dei reati di concorso in violenza privata, concorso in violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, concorso in favoreggiamento personale, tutti aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta. Dopo le condanne emesse nel luglio scorso da parte del Gup di Reggio Calabria Dott. Davide Lauro nei confronti dell’altro legale (poi divenuto collaboratore di giustizia) implicato nella vicenda  Vittorio Pisani (4 anni e 6 mesi), e nei confronti dei familiari della vittima: 6 anni e 6 mesi a Michele Cacciola, 5 anni e 8 mesi al fratello Giuseppe Cacciola e 4 anni e 10 mesi alla madre Anna Rosalba Lazzaro, il procedimento si avvia, perlomeno in primo grado, alla sua completa conclusione.

Una requisitoria molto dura quella effettuata dal pubblico ministero Musarò, che dipinge Gregorio Cacciola come il legale/consigliori di quasi tutte le cosche della Piana, mentre Pisani – poi sinceramente pentitosi secondo quanto affermato in sede di requisitoria – era solo un “pupo” nelle mani del più esperto e navigato collega.

Alla prossima udienza toccherà ai difensori (Nico D’Ascola e Giovanni Vecchio) dell’avvocato Cacciola prendere la parola, prima della sentenza prevista per la fine del mese.

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