Nel pomeriggio di sabato nel carcere di Rossano, un detenuto albanese ha tentato di strangolare un poliziotto penitenziario entrato in servizio meno di un mese fa con l’ultimo corso di formazione Agenti di Polizia Penitenziaria.
Il motivo del tentativo di strangolamento è stata la negazione di una futile richiesta che in quel momento l’Agente ha correttamente negata.
A riferirlo è il coordinatore regionale per la Calabria della Fp Cgil Polizia penitenziaria Angelo Boeti.
“Per fortuna – prosegue – sono subito intervenuti i pochi colleghi presenti in servizio che hanno soccorso il collega che ha riportato comunque 15 giorni di prognosi per valutare con sicurezza i danni dell’aggressione”.
Il detenuto, che sta scontando una pena definitiva, secondo Boeti, “non è nuovo ad aggressioni violente nei confronti degli agenti di Polizia penitenziaria ed è stato più volte richiesto un suo trasferimento per motivi di ‘ordine e sicurezza’ previsto per i detenuti che commettono gravi azioni verso i poliziotti o gli altri detenuti”.
Mirko Manna, della Fp Cgil Polizia penitenziaria nazionale, sostiene che “i trasferimenti per ordine e disciplina sono in netto aumento e non è facile spostare in continuazione molti detenuti da un carcere ad un altro, ma l’Amministrazione penitenziaria ha il compito di gestire questa situazione che sta trasformando le carceri italiane in luoghi di impunità, dove le persone detenute hanno la paradossale sensazione di impunità permanete una volta che stanno scontando una pena detentiva. La Polizia Penitenziaria è in grave difficoltà per la carenza d’organico rispetto a quella prevista”.
“È urgente – conclude Manna – un piano di assunzioni per la Polizia penitenziaria. Anche questo attuale Governo lo sta promettendo dal primo giorno di insediamento, ma anche stavolta sembra che si riesca a malapena a garantire il rimpiazzo dei poliziotti che andranno in pensione entro fin anno