Quale ripresa? Quali dati sull’occupazione positivi? Quale Jobs Act, viene da chiedersi laddove è ancora tutto arenato a una situazione di profonda sofferenza territoriale? Questa è la condizione attuale della Calabria dove nel solo secondo trimestre dello scorso anno il numero dei disoccupati è aumentato del 3,5% rispetto al 2014 nello stesso periodo. Trentun mila i fortunati che, invece, avevano un lavoro di cui il 44,2% nell’ambito del comparto industriale e il 6,9% nei restanti comparti economici. Nel giro di 7 anni, più o meno da quando è incominciata la crisi, l’occupazione è diminuita della metà. Se si pensa al comparto edile della sola provincia di Cosenza, si rilevano più di 21 mila occupati nel 2008 rispetto agli 8 mila circa del 2014.
A soffrire in modo particolare è proprio il comparto dell’edilizia dove, oltre alla crisi, sono entrati in gioco altri fattori che hanno pesantemente contribuito a creare l’attuale condizione di difficoltà. La burocrazia in primis è uno scoglio che non si riesce a superare. Questo impedisce, per esempio, l’avvio di piccole opere delle quali già esistono dei progetti ma che si arenano lungo il percorso tra i meandri della burocrazia, cosa che, ovviamente, rallenta notevolmente l’inizio dei lavori e, per molti, la possibilità di lavorare. Come se non bastasse il fatto che gli investimenti, in questo settore, sono sempre meno, con un numero crescente di imprese che preferisce trasferire fondi nei paradisi fiscali societàoffshore.
Altro imponente muro da scavalcare è quello che riguarda la concessione di mutui alle famiglie. La mediazione tra le banche e queste ultime dovrebbe senza dubbio essere più fruttuosa perché nonostante la maggiore flessibilità nella concessione di liquidità per l’acquisto della prima casa, per molte famiglie accedere a un mutuo diventa una chimera. Eppure ci sono tanti prodotti validi, come mutuo arancio, che permetterebbero a chi lo necessità, di poter acquistare la casa a un prezzo, oggigiorno, vantaggioso. Questo è infatti lo status per chi acquista, meno vantaggioso per chi vende, o meglio, svende.
Ciononostante c’è ancora molto da fare per garantire una ripresa in primis del comparto edile e, di conseguenza, anche degli altri in una regione che da troppo tempo soffre del mutamento delle vicende economico-politiche senza nemmeno poter dire la sua e tanto meno tutelarsi.