Cinque persone sono state arrestate – quattro in carcere e una ai domiciliari – dai carabinieri, a Cetraro, con l’accusa di tentato omicidio, lesioni personali ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo e violenza o minaccia a pubblico ufficiale. Gli arresti sono stati fatti dai militari delle Compagnie di Scalea e Paola in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo.
Le misure cautelari sono state disposte a seguito delle indagini avviate dopo il tentato omicidio ipotizzato nei confronti di uno degli indagati e verificatosi nel giugno 2021, ai danni dell’addetto al servizio di sicurezza di un locale notturno dell’Alto Tirreno cosentino. L’addetto alla sicurezza, infatti, si sarebbe opposto alla presunta condotta estorsiva addebitata ai quattro indagati che avrebbero preteso nel locale di consumare bevande senza pagare. Il tentativo – e da qui la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso – sarebbe stato posto in essere avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo proprio delle organizzazioni mafiose.
Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, ipotizzato nei confronti di uno degli indagati e risalente al marzo 2021, si riferisce invece alle presunte minacce rivolte dall’uomo a due carabinieri nel corso di un controllo per costringerli ad omettere la denuncia delle violazioni che erano state rilevate a suo carico.