Calabria- terra bella e maledetta

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Ieri culla di civiltà e cultura, oggi terra di malaffare. O per lo meno è questo che il resto del Mondo pensa della nostra magnifica terra. Basta andare su un qualunque motore di ricerca, sul web, e scrivere il nome di qualunque città calabrese, nella maggior parte dei casi esce fuori un elenco di notizie di cronaca e c’è poco spazio per le bellezze paesaggistiche, culturali e sociali che la nostra terra, nonostante tutto, continua ad offrire. E’ di oggi la notizia dell’insediamento della terna commissariale nei comuni di Gioia Tauro e Laureana di Borrello in seguito allo scioglimento degli enti che il ministero dell’interno ha preposto a causa di condizionamento mafioso. Quest’etichetta che portiamo, e che molte volte ci è stata messa solo pretestuosamente e pregiudizialmente, è una sabbia mobile da cui fatichiamo ad uscire. L’Italia è una nazione bellissima ma permeata da tanta corruzione e spesso a pagarne dazio è proprio la Calabria. Ma l’antistato in genere cresce laddove lo Stato è debole, laddove lo Stato fatica a dare seconde opportunità, dove un giovane che immagina un futuro buio non sempre ha la forza di resistere alla tentazione di prendere scorciatoie o sentieri poco raccomandabili. Un Mea Culpa è d’obbligo, non si può cancellare tutto ciò che di nefasto la nostra Terra ha offerto agli occhi degli altri, non si può cancellare il male fatto a gente innocente e le prevaricazioni perpetrate ai danni di onesti imprenditori che a volte decidono di ribellarsi, altre volte invece vivono succubi dei loro aguzzini. Ma possono dei cittadini, abitanti di una Terra schiacciata spesso tra Stato ed Anti-Stato, accettare passivamente tutto ciò e sperare che le cose si sistemino da sole? Oppure sarebbe il caso di riscoprire le nostre radici, le nostre tradizioni e la nostra storia e sentirci fratelli, figli di una Terra che per Storia, Geografia e Risorse non è seconda a nessuno in tutto il mondo.

Christian Carbone

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