Qualche giorno fa vi avevamo narrato l’orribile vicenda di 4 ragazzi del cosentino che hanno torturato e ucciso un cane randagio, colpevole di esser stato, il responsabile della morte di due capre. I giovani avevano catturato, impiccato e bastonato sino alla morte, la povera bestia, che ripresa in video durante il macabro gesto, è finita poi sui social, scatenando l’indiganzione degli utenti. Gli autori del deplorevole gesto, sono stati identificati denunciatii e deferiti in stato di libertà per il reato di uccisione di animali in concorso. Nonostante la legge preveda che l’uccisione e la tortura sugli animali siano punibili con anni di reclusione, secondo l’articolo 544 bis “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”, i responsabili sarebbero stati soltanto denunciati. Proprio per questo motivo, sul web è partita una protesta sfociata in una raccolta firme, una petizione on line, in modo tale che gli autori del gesto vengano puniti, così come prevede la legge. Le firme saranno poi inoltrate alla Procura della Repubblica di Paola (Cosenza), all’Associazione ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), alla Lega Difesa del cane e a Vittoria Brambilla, fondatrice e presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
Ecco il link per firmare la petizione